Crisi o no, c'è chi al ponte pasquale non riesce a rinunciare. Mare, montagna, città d'arte o località vicine sono mete classiche e 13 milioni di italiani, secondo un sondaggi Confesercenti Swg, si muoveranno nei giorni di Pasqua e nei ponti del 25 aprile e del Primo maggio.

Il 70% degli italiani, circa 32 milioni, onorerà le feste con mete più vicine, per una gita fuori porta che si esaurirà in giornata. Ma con disponibilità economiche limitate. Secondo il sondaggio, il budget per il 54% del campione non supererà i 250 euro, cifra che il 14% è disposto a incrementare del 10% e che il 7% degli intervistati è disposta ad aggiungere anche il 30%.

La spesa per una vacanza breve e a corto raggio oscilla tra i 300 e i 600 euro, mentre per i viaggi non si superano i 3000 euro.

Per Coldiretti le stime emerse da uno studio dell'associazione di settore "Terranostra" sull'affluenza negli oltre ventimila agriturismi italiani prevedono 250mila presenze nei giorni di Pasqua. "Per le feste - sottolinea la Coldiretti - torna per la maggioranza degli italiani il viaggio a breve raggio da realizzare in giornata. Una tendenza che interessa anche la tradizionale gita in agriturismo dove secondo Terranostra molte aziende si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di campagna amica".



Cambiano anche le abitudini alimentari

La tradizione dell'agnello in tavola non sarà rispettata dal 58% degli italiani e solo il 31% si orienterà sui piatti della tradizione. Un italiano su quattro, secondo Swg, non acquisterà uova pasquali o colombe. Cresce invece il consumo di prodotti locali. Lo segnala l'Adoc, che prevede un 15% in più di alimenti regionali e a Km Zero. Secondo l'associazione di consumatori, dalla crisi emerge una tendenza che mira al risparmio, ma non solo, alla sostenibilità e alla tradizione enogastronomica territoriale. In crescita anche i prodotti biologici. Rispetto allo scorso anno il consumo è aumentato di circa il 10%