Un'Italia paralizzata per quel che riguarda il trasporto su gomma? La domanda è d'obbligo visto che è stato proclamato per cinque giorni lo sciopero degli autotrasportatori a partire dalla mezzanotte del 9 dicembre del 2013.

Due ore prima, inoltre, scatterà anche la protesta che stanno organizzando i Forconi, movimento che già in passato ha creato con le proteste disagi soprattutto in Sicilia. Stavolta però i Forconi puntano al blocco da Pordenone e fino a Lampedusa, attraverso un coordinamento nazionale, per protestare contro la globalizzazione e contro un modello di Europa che sta portando alla fame ed alla miseria le famiglie.

La protesta è anche contro politiche che stanno dividendo l'Italia in due, tra quelli che non ce la fanno più e quelli che negano la crisi economica voltandosi sistematicamente dall'altra parte.

Gli autotrasportatori, allo stesso modo, sciopereranno perché il settore è allo stremo, e perché il Governo si è disinteressato della categoria. I lavoratori del comparto, tra l'altro, lamentano elevati costi delle assicurazioni, prezzi dei carburanti insostenibili, e la concorrenza sleale praticata dai vettori esteri.

Quelle dei Forconi e dei tir il mese prossimo potrebbero essere solo due delle tante proteste. Ieri, infatti, si è chiusa una settimana di scioperi territoriali di quattro ore proclamati da Cgil, Cisl e Uil. Ma i Sindacati lunedì prossimo torneranno a riunirsi per valutare se non sia il caso di prolungare la mobilitazione contro la Legge di Stabilità varata dal Governo.