C'era un bel giorno Marco Fantini, il corteggiatore di Anna Munafò, ai bei tempi si intende, tempi passati, tempi andati. Marco era un ragazzo timido, che però aveva colpito la padrona di casa di Uomini e donne, tale Maria De Filippi. Non possiamo dire lo stesso di Anna Munafò, vista la scelta di quest'ultima ricaduta su Emanuele (a conferma del teorema dei tempi andati). 

L'origine del male - Nella vita di un uomo, corteggiatore o tronista di Uomini e donne che sia, c'è sempre un determinato momento storico che col senno di poi chiami punto di svolta: quello di Marco Fantini è coinciso con il no di Anna, no peraltro ricevuto in differita, quando tutta Italia aveva appreso la notizia funesta.

Più che punto di svolta però si dovrebbe parlare di origine del male: il no della persona amata rappresenta un tarlo invincibile, capace di sgranocchiare a poco a poco le redini del cuore, che corre impazzito a destra e a sinistra senza una meta ben precisa. 

Luce in fondo al tunnel - Non ce ne voglia Max Pezzali, ma sinceramente non ci sembra che Marco Fantini abbia capito bene il significato profondo di due frasi chiave, 'luce in fondo al tunnel' e 'boccata d'aria', che dette così forse non vogliono dire niente (vi comprendo), ma che in realtà sono il succo della vita: quando un individuo vede la luce, che in questo caso corrisponde a due corpuscoli di nome Beatrice e di nome Noemi, non dovrebbe coprirsi gli occhi per ripararsi dal bagliore che qualcuno da lassù gli ha voluto donare.

Purtroppo alcuni, compresi alcuni protagonisti di Uomini e donne, si lasciano vincere dalla paura piuttosto che dal calore. 

Inferno - Di conseguenza accadono facilmente situazioni spiacevoli come quelle vissute da Marco Fantini nell'ultima registrazione del trono classico. Che qualcosa non vada lo si capisce da subito: le scale di Uomini e donne non riabbracciano Anna, 'peccato' mortale. Marco e il suo cuore senza redini continuano a vagare per le steppe aride dell'autodistruzione: fuori Beatrice, spenta Noemi. Bum.