Vediamo di mettere a fuoco il personaggio di Gregoria Casas, la nuova dottoressa di Ponte Vecchio, che arriva con un certo ritardo nella fiction, ma che è comunque destinata a lasciare importanti tracce del suo passaggio grazie a un carattere forte e idee particolarmente chiare.


Il suo profilo psicologico è quello della donna in carriera che si muove con insolita abilità in un territorio nuovo per lei, avendo ben chiari quali sono gli obbiettivi finali del suo agire. Un personaggio dunque assai credibile e moderno, anzi diremmo postmoderno, che ritroviamo con facilità nella società nella quale ci muoviamo, piena di persone furbe ed interessate a trarre vantaggi "politici" anche dal proprio ruolo professionale.


Le sue qualità di medico non sono in discussione. Gregoria - giovane e preparata - cura e guarisce prima Emilia Ulloa e poi Donna Francisca, vincendo ogni tipo di iniziale pregiudizio.


Il contrasto immediato che si determina tra Gregoria, il nuovo che avanza inesorabile: il medico super-efficiente, e Pepa, il vecchio morente: l'ostetrica ormai superata, promuove una serie di riflessioni sul prestigio e l'autorevolezza che un certo ruolo sociale comporta nella vita dei singoli individui.

Una storia d'amore in piena regola non poteva però mancare neanche per lei ed ecco che ad un certo punto la solitamente gelida Gregoria si scioglie e mostra d'avere un cuore come tutti al cospetto del bello della situazione: Tristan. Il tentativo egli autori di smussare il personaggio e di renderlo più umano e gradevole è piuttosto evidente. In caso contrario risulterebbe poco credibile.