La privacy è sempre la prima preoccupazione in ogni scambio di comunicazione effettuata on-line. I bambini, spesso, non capiscono i rischi insiti nel dare troppe informazioni personali su Internet. Questo è particolarmente preoccupante quando tali informazioni sono fornite ad un individuo che il bambino non conosce personalmente. Per molti bambini, il mondo online non è uguale al mondo reale e, spesso, può comportarsi in un modo che non avverrebbe faccia a faccia.

Gli adolescenti e i giovani hanno bisogno di essere molto attenti nel trasmettere eventi come feste di compleanno o scrivere frasi come "la mamma e il papà nel fine settimana sono via".

Ci sono stati diversi casi in cui i bambini hanno pubblicato i dettagli di feste in casa sui social network e centinaia di persone sconosciute, in questo caso anche malintenzionati, possono venire facilmente a conoscenza di abitazioni lasciate incustodite.

Una delle prime paure è il Cyber-bullismo

Purtroppo alcuni utenti possono sfruttare siti di social networking per praticare cyber-bullismo, dove i commenti maligni vengono pubblicati on-line su un individuo. In questo caso è importante che il vostro bambino sia consapevole di questi pericoli e che capisce dove devono essere segnalati maggiormente. Il social networking permette alle persone di assumere un diverso ruolo online, questo può incoraggiare le persone ad assumere il ruolo di bullo.

Ruolo che, nel mondo reale, non ci sarebbe.

La fase successiva diventa il Cyber stalking

Un altro rischio è quello del cyber-stalking, o delle gravi molestie su Internet. Gli esperti hanno avvertito che questa pratica sgradevole è destinata ad aumentare in Europa, e la maggior parte delle vittime sono donne. Il Cyber stalking attraverso i siti di social networking avviene in tre modalità: un ex-boyfriend/girlfriend persegue la vittima.

Lo stalker possiede informazioni private sulla vittima e le utilizza per i propri scopi. Il secondo caso avviene quando la vittima di un cyber-molestatore è casuale. I danni sono pressoché gli stessi del primo caso. Nel terzo caso, invece, i più colpiti sono proprio i bambini.