Il 21 giugno alle 12:33 circa unascossa di magnitudo 5.2 della scala Richter con epicentro aFivizzano, in Lunigiana, fa tremare la Toscana e gran parte delcentro e del nord, dalla Liguria passando per l'Emilia (giàtragicamente provata dal Terremoto dello scorso anno) e la Lombardiafino al Friuli Venezia Giulia.

In maniera quasi istantanea, la notiziadel terremoto invade le pagine dei più noti social network (Facebooke Twitter) rendendo possibile la condivisione non solodell'informazione stessa, ma anche delle forti emozioni cheaccompagnano la scossa, ad un pubblico della rete vastissimo chemolto probabilmente avrebbe appreso la notizia del sisma soltanto piùtardi, dai tg nazionali, dalle agenzie o dai giornali in rete.

Il fumettista statunitense RandallMunroe, realizzatore del webcomic "Xkcd", tempo fa pubblicava atale proposito una striscia in cui, con una punta di sarcasmo e concalcoli scientifici alla mano, notava che i post correlati a un sismavenivano pubblicati su Twitter dopo appena 20 o 30 secondi dallascossa. Se la velocità con cui viaggiano le onde sismiche è di 3-5km/sec e quella dei segnali via fibra di circa 200 km/sec, affermavaMunroe, è possibile ipotizzare come le onde sismiche venganosuperate dopo circa 100km da quelle dei post sul terremoto pubblicatiin rete. Quindi, chiunque viva a questa distanza (100km), può venirea sapere dell'arrivo della scossa da Twitter o Facebook prima chequesta si manifesti.

Il fenomeno della condivisionenarrativa in rete delle informazioni e delle emozioni legate a eventinaturali catastrofici è in realtà un esempio di come le nuovetecnologie del web possano risultare utili e preziose soprattutto neiminuti immediatamente successivi all'evento. Quando il 29 maggio 2012una forte scossa sismica ha colpito gravemente l'Emilia Romagna, peri primi 40 minuti Twitter è stata l'unica fonte informativa sulterremoto disponibile, dopo la pubblicazione di un post da parte diun blogger di San Felice, centro maggiormente colpito dal sisma.

Lacondivisione in tempo reale di informazioni relative allageolocalizzazione degli utenti interessati dal sisma e alla presenzadi danni è uno strumento che rende possibile innanzitutto laricostruzione della cronaca dell'evento e la sua posizionegeografica, ma anche interventi più rapidi ed una gestione piùefficace dell'emergenza, oltre che il coordinamento tempestivo diforze anche spontanee per il primo soccorso.

L'esperienza emiliana ci dimostraquindi come lo sviluppo di tecnologie informatiche e applicazioni webpossa dare il via a un nuovo modo di comunicazione collettiva ad hocper i rischi e l'emergenza, che possa sfruttare al massimo le risorsedella rete per gestire le conseguenze di eventi naturalicatastrofici, purtroppo molto diffusi nel nostro Paese, in manieracoesa, solidale ed efficiente. Associazioni no profit come Wikitaliahanno già elaborato e proposto un progetto chiamato "Protezionecivica", una piattaforma web di primo soccorso e solidarietà chenelle settimane del violento sisma in Emilia ha coordinato gliinterventi e le segnalazioni relative alla rilevazioni dei danni ealle diverse fasi della ricostruzione post-terremoto.