Nove mese di reclusione. Questa la condanna inflitta a Massimiliano Tonelli, blogger di Cartellopoli, per i reati di  istigazione a delinquere ed apologia di reato.

Cartellopoli è un sito web contro l’affissione -a loro direpiù o meno legale- dei cartelloni su strade, monumenti e giardini di Roma. “Ilfine di Cartellopoli -si legge nella pagina di presentazione- è esclusivamenteil seguente: avere a Roma un comparto-affissioni paragonabile a quello di unacittà europea”.

Oltre al dominio, il comitato possiede anche una pagina Facebook.Su entrambi i siti sarebbero apparsi commenti di persone che avrebbero incitatoa danneggiare e imbrattare gli spazi con manifesti affissi.

Dopo la denuncia diun’azienda sentitasi lesa, è partito il processo.

Due mesi fa è stata emessa la sentenza ed oggi abbiamo lemotivazioni. Secondo i giudici del tribunale di Roma, “pacifica essendola responsabilità esclusiva in capo all'imputato per la gestione del blog (...)e dunque anche per il contenuto dei messaggi in esso pubblicati, è indifferenteche si tratti di contenuti riferibili direttamente al T.  o ricevuti daaltri utenti, essendo stato comunque il primo a curarne l'inserimento e laconseguente divulgazione al pubblico”.

Nel frattempo Tonelli ritenutoresponsabile dei commenti scritti anche da altri si difende, annunciando chefarà ricorso in appello."La sentenza - dice l’avvocato FulvioSarzana - aprela strada alla perseguibilità dei titolari di blog, non solo per le piùclassiche fattispecie della diffamazione, ma anche per ipotesi nella quale lamanifestazione del diritto di critica, oltretutto compiuta da terzi rimastianonimi, possa addossare una responsabilità per istigazione a delinquere edapologia di reato al titolare del blog".

Il legale conclude dicendo chel’accusa di istigazione a delinquere “è semplicemente assurda”. Dopo la sentenza dellaCassazione che ha condannato al carcere il direttore de “Il Giornale”Alessandro Sallusti per diffamazione, si è accesso il dibattito sulla libertàdi espressione in Italia. Per alcuni questa sentenza rappresenta un precedenteche innesca alla censura. Già in questi minuti arrivano messaggi di solidarietàal comitato e a Massimiliano Tonelli.