L’ADI (Agenda Digitale Italiana) è il documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri che propone un’impronta marcata per l’innovazione digitale del Paese. Per le Infrastrutture abilitanti per la digitalizzazione emergono diverse novità:

  • il documento unificato, che svolge la funzione di carta d’identità, tessera sanitaria e carta nazionale dei servizi e garantirà l’identità fisica e digitale del legittimo possessore, per contrastare i furti d’identità. Con esso si accederà ai servizi sanitari di regioni e ASL, saranno richiesti certificati e utilizzati i sistemi di bigliettazione elettronica per il trasporto pubblico locale;
  • domicilio digitale (cittadini e imprese), che permette al cittadino di comunicare alla pubblica amministrazione una casella di posta certificata (PEC) quale proprio domicilio digitale per permettere alle amministrazioni di comunicare con il cittadino senza costi di spedizione a suo carico. Per le imprese e i professionisti è istituito l’indice degli indirizzi PEC per offrire alle PA un unico punto di accesso, favorendo il passaggio alle comunicazioni digitali certificate;
  • anagrafe nazionale popolazione residente (ANPR), che diviene il sistema anagrafico di riferimento per l’intero Paese (cittadini, imprese, amministrazioni) accelerando la dematerializzazione della PA.

Nell’ADI si parla anche di Sanità Digitale:

  • ricette digitali, che sostituiscono le prescrizioni cartacee con l’obiettivo di eliminare ogni anno 800 mln. di ricette e ridurre i costi di gestione e migliorando i controlli della spesa sanitaria;
  • fascicolo sanitario elettronico (FSE), che raccolgono tutti i documenti socio-sanitari dell’assistito;
  • cartelle cliniche digitali, che semplificano l’amministrazione delle ASL.

La PA digitale è ripensata in termini di:

  • pagamenti elettronici verso la PA, per offrire maggiore trasparenza all’azione amministrativa e un risparmio di tempo a cittadini e imprese per il versamento di quanto dovuto.
  • comunicazione telematica degli eventi di nascita e morte, da parte di medico,struttura sanitaria,comune per un aggiornamento in tempo reale delle banche dati (comunali, sanitarie, previdenziali, pensionistiche).

L’Open Data ha l’obiettivo di dare valore al patrimonio informativo creando servizi “visibili” per cittadini e imprese realizzando interventi sul contesto tecnologico/organizzativo, identificando percorsi d’investimento sicuri, adottando la diffusione di soluzioni operative efficaci, innalzando la qualità della domanda e rimuovendo gli ultimi ostacoli tecnologico-normativi.

Altre misure sono assunte sul fronte della defiscalizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (tramite l’introduzione di un credito d’imposta a valere su Irap e Ires fino al 50%). Introduzioni di liberalizzazioni nel settore assicurativo (“contratto base” comune a tutte le compagnie). Nel Decreto Crescita 2.0 per favorire l’istruzione digitale si prevede il fascicolo elettronico per gli studenti universitari, semplificazione di procedure in materia di università, libri e centri scolastici digitali. C’è l’importanza di promuovere la mobilità sociale e sostenere forme alternative di ricerca fondi per finanziare idee d’impresa attraverso il web e uno sportello che attragga investimenti esteri su progetti italiani.