In principio, nel lontano ottobre 2006, fu prevista la preclusione alla presentazione cartacea (ossia presso sportelli bancari o postali) dei modelli F24 da parte di titolari di partita Iva e società. Oggi, con decorrenza 1 ottobre 2014, vengono previste limitazioni anche per i contribuenti che non esercitano attività di impresa o libera professione.

Infatti, se fino ad oggi, a pensionati e dipendenti, era permesso di recarsi presso lo sportello bancario e pagare in contanti un modello F24 indipendentemente dall'importo o dall'utilizzo di crediti, ora ciò sarà molto più difficile, a seguito di una delle tante iniziative dell'Agenzia delle Entrate volte al contrasto all'evasione e il riciclaggio.

Nuovi adempimenti in pieno contrasto con la tanto sbandierata semplificazione di cui si parla da tanto, troppo tempo.

Sarà possibile presentare allo sportello e pagare in contanti (o richiedendo all'operatore l'addebito sul proprio conto) solo se l'importo complessivo dovuto sarà inferiore o uguale a 1.000 euro e comunque nel caso non si effettui, neanche in modo parziale, una compensazione di tipo orizzontale (l'esempio più banale è la compensazione dell'Imu dovuta con il credito Irpef scaturito da Unico o 730).

In tutti gli altri casi il cittadino dovrà utilizzare canali diversi, adoperandosi in proprio o appoggiandosi ad intermediari abilitati.

Un modello F24 con un saldo maggiore a zero, ma che preveda anche l'utilizzo di un credito, seppur minimo, dovrà essere presentato utilizzando il servizio telematico di home banking, ossia utilizzando le funzioni rilasciate dalla propria banca che permettono il pagamento delle imposte via internet.



In caso in cui invece l'imposta dovuta sia interamente compensata dal credito a disposizione (anche nel caso di importi molto bassi) occorrerà utilizzare l'apposito canale Fisconline dell'Agenzia delle Entrate, previa richiesta di apposito Pin e di abilitazione all'utilizzo.

La modalità home banking sarà prevista anche nel caso in cui, in assenza di compensazioni, il saldo sarà pari o superiore a 1.001,00 euro.

Alternativamente, ma questo sicuramente avrà un costo, ci si potrà rivolgere ad un intermediario abilitato che provvederà ad effettuare il pagamento con la modalità telematica utilizzando l'apposito canale Entratel, dando disposizione all'Agenzia delle Entrate di effettuare il prelievo di quanto dovuto direttamente sul conto corrente del cliente.

In tutti questi casi alternativi alla presentazione cartacea è necessaria la titolarità da parte dell'individuo di un conto corrente bancario o postale (quantomeno in qualità di cointestatario). Utilizzando i canali Fisconline ed Entratel non è infatti possibile effettuare il pagamento della delega effettuando l'addebito sul conto corrente di una persona terza.

Ultima ipotesi prevista, più articolata, prevede la possibilità in cui la presentazione e l'addebito del modello vengano effettuate da e sul conto dell'intermediario abilitato, previa apposita autorizzazione scritta firmata dal contribuente e inoltrata alla banca.

In assenza di proroghe o deroghe i nuovi adempimenti interesseranno tutti i cittadini tenuti al pagamento del secondo acconto Irpef (in scadenza il 30 novembre), Imu, Tasi e Tari (anche quest'ultime vengono liquidate con l'utilizzo del modello F24) in scadenza il 16 dicembre.



Si prevede quindi un aggravio di lavoro notevole per gli intermediari abilitati oltre a fastidi e costi per moltissimi cittadini che si ritroveranno a dover "combattere" con le novità previste (si pensi ad esempio agli anziani).