Spesometro è' uno dei termini nuovi che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni e, in pratica, si tratta dell'elenco delle operazioni attive e passive, relative all'anno precedente, che ogni soggetto titolare di partita Iva deve comunicare all'Agenzia delle Entrate.



Spesometro, a quale scopo?

La finalità dello spesometro è particolarmente evidente, cioè quella di confrontare quanto comunicato dal contribuente a livello di spese effettuate, con quello che, invece, è il reddito dichiarato a titolo d'imposta; in questo modo si possono fare dei controlli e degli accertamenti incrociati, in base ai vari documenti attivi e passivi di diversi contribuenti.



Spesometro, quali spese devono essere comunicate?

Il contribuente deve indicare tutte le spese relative a fatture emesse, di qualunque importo, nonchè tutti i corrispettivi come scontrini o ricevute fiscali con importo uguale o superiore ai 3.600 euro, Iva compresa.

Lo spesometro può essere compilato secondo due diverse modalità: analitica o aggregata.

Con il metodo analitico, si indica, per ciascun cliente o fornitore, le singole fatture emesse o ricevute, con imponibile, IVA o eventuale titolo di non assoggettamento.

Con il metodo aggregato, invece, si provvederà a riunire, per ogni cliente o fornitore, il numero delle operazioni con l'indicazione del fatturato totale.



Quali sono le scadenze di invio dello spesometro?

Lo spesometro si presenta, utilizzando esclusivamente le modalità predisposte telematicamente, entro il 10 aprile, per quanto riguarda i contribuenti con liquidazione IVA mensile; entro il 20 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento, invece, per tutti quei soggetti con liquidazione IVA trimestrale. Quest'ultima scadenza è stata recentemente posticipata al 22 aprile.