Nessuna ulteriore proroga, come ventilato nei giorni scorsi: oggi, martedì 22 aprile, scade il termine per la presentazione dello spesometro 2014 ovvero l’invio telematico della comunicazione delle operazioni Iva relative all'anno solare 2013. Come senz'altro sapremo, oggi è l'ultimo giorno valido per i contribuenti trimestrali, mentre per i soggetti Iva che versano l'imposta mensilmente, il termine è scaduto lo scorso 10 aprile. 


Spesometro 2014, ora cosa succederà?

Diciamo subito a cosa si può andare incontro in caso di omissione, inesattezza o incompletezza della comunicazione: in ognuno di questi casi, il contribuente è punibile con una sanzione pecuniaria, di un importo compreso da €. 258 ad un massimo di €. 2.065 euro, secondo quanto è stato stabilito dall’articolo 11 del decreto legislativo n. 471/97. 
Anche lo spesometro 2014, comunque, come avviene solitamente per tutte le violazioni tributarie, potrà diventare oggetto di ravvedimento operoso, secondo l’art. 13 del decreto legislativo n. 472/97: secondo tale norma, l'importo della sanzione viene ridotto a un ottavo del minimo (nel caso dello spesometro €. 32). 



Spesometro 2014, la capacità contributiva, punto chiave

Molti contribuenti, in tema di compilazione dello spesometro 2014, si sono chiesti quale fosse il significato intrinseco della voce 'capacità contributiva' inserita nell'articolo 23, comma 41, del decreto legge 6 luglio 2011, n.

98. 

Teniamo presente, innanzitutto, che il vecchio spesometro (quello del 2010) riguardava le spese con importo superiore ai 25.000 euro, mentre il nuovo spesometro 2014 ha visto abbassarsi ulteriormente questa soglia fino a raggiungere i 3.600 euro: in questo caso, il contribuente avrebbe dovuto includere, in sede di compilazione, un maggior numero di voci, che faranno da indice di 'capacità contributiva'. 

Se il fisco italiano, confrontando tali informazioni con il reddito dichiarato, non riscontrerà anomalie, non vi sarà alcun intervento: in caso contrario, scatteranno gli accertamenti.