Il premier Matteo Renzi, in una intervista a La Stampa, dichiara che non ci saranno aumenti delle tasse. I soldi della proposta Renzi non derivano da aumenti delle tasse e gli 80 euro saranno dati a sei milioni e mezzo di persone. Renzi continua e smentisce talune informazioni giornalistiche dei giorni precedenti e così esordisce: "Ci sono più bufale sull'Irpef che in tutta la regione Campania". L'espressione eufemistica del premier è intenta a spiegare che gli 80 euro non deriveranno dai tagli alla sanità e dagli stipendi e nega di aver mai parlato di questo.

Il premier ha dichiarato che la sanità non si tocca e non verrà mai toccata in quanto dei tagli alla stessa sono da considerarsi innaturali e controproducenti. Inoltre sostiene che sono già stati recuperati 300 milioni. Ma questa cifra da sola non basta. Parla della novità che andrà in vigore da giugno, e cioè la fatturazione elettronica (incrocio delle banche dati). E' questa, dice, la strada giusta da seguire e non i vari blitz con effetto sorpresa che possono verificarsi in luoghi rinomati, in quanto non possono avere efficacia a lungo termine. Bisogna dare attuazioni a schemi più consistenti e sostanziali.

Da qui si ricollega alla lotta all'evasione e cita l'aiuto del ministro Padoan.

Si sta mettendo in atto, con professionale complicità, un'operazione di documentazione economico e finanziaria efficace e sicura. Renzi la definisce come l'unica strada davvero adatta a contrastare in larga parte l'evasione. Sostiene che non sono gli aumenti delle tasse a ridare stabilità al Paese ma gli studi e i programmi concreti da attuare con intelligenza e professionalità.