Se usare i pensionati come salvadanaio da dove attingere importanti somme di denaro quando si deve tagliare gli sprechi oppure trovare fondi per favorire riforme è diventato deplorevole, lo stesso non vale se si prende di mira solamente quelle d'oro! A oggi, tranne la mancata indicizzazione degli assegni pensionistici più alti al costo della vita, i pensionati d'oro pagano anche un contributo di solidarietà che consiste in un prelievo del:

  • 6% per le Pensioni che oscillano tra i 90.168 e i 128.811 euro lordi annui;
  • 12% per le pensioni che oscillano tra i 128.811 e i 193.217 euro lordi annui;
  • 18% per le pensioni superiori a 193.217 euro lordi annui.

Questo contributo è stato introdotto dal precedente governo Letta e scade il 2015.

Ma prima di questo provvedimento erano state avanzate diverse proposte da quasi tutti gli schieramenti politici.

Il partito Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, per primo, aveva avanzato una mozione firmata Giorgio Girgis Sorial che si basava su delle aliquote progressive che servivano a recuperare circa poco più di 1 miliardo di euro (1.142.061.790,00) da ridistribuirsi a chi vive con la pensione minima portandola a circa 518,00 euro al mese. Tale proposta a differenza di tutte le altre non era riservata ai soli pensionati d'oro ma a tutti i redditi alti e pertanto non poteva ritenersi incostituzionale!

Poi, sempre in ordine temporale, c'è stata la proposta di Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia e il suo disegno di legge battezzato "anti-pensioni d'oro".

La Meloni aveva proposto di stabilire un tetto corrispondente a 10 volte la pensione minima oltre il quale ricalcolare le pensioni in essere con il sistema contributivo. Se i contributi non erano stati effettivamente versati la parte eccedente il tetto veniva tagliata e lo Stato avrebbe utilizzato i soldi risparmiati per aiutare i giovani e aumentare le pensioni minime e d'invalidità.

Ovviamente anche questo ddl è stato prontamente soppresso in Commissione Lavoro della Camera.

Ecco che arriviamo dunque alla più recente proposta, avanzata proprio in questi giorni da Enrico Zanetti, sottosegretario all'Economia che "ispirato" al ddl Meloni propone l'ennesimo contributo di solidarietà - riservato a quelle d'oro - e solo sulla differenza tra la pensione che si sarebbe incassata con i contributi versati e la pensione effettiva.

Il contributo sarebbe del:

  • 10% fino a 10 mila euro di differenza;
  • 20% da 10 mila a 50 mila euro di differenza;
  • 30%, da 50 mila a 100 mila euro di differenza;
  • 40% oltre i 100 mila euro di differenza.

Tale provvedimento se portato avanti andrà a sostituire, dopo il 2015, l'attuale contributo di solidarietà.