Importanti novità sul fronte IRPEF 2014, con la manovra di incremento in busta paga annunciata dal governo Renzi ormai da qualche settimana a divenire sempre più concreta; il 10 aprile è stato presentato il DEF in Cdm, e sebbene sia opportuno attendere sino al 17 aprile (giorno di presentazione del DEF al Parlamento) per dare giudizi definitivi è comunque doveroso sottolineare come il documento contenga effettivamente il provvedimento di incremento in busta paga.



Ad essere interessati dalle nuove statuizioni in tema di IRPEF 2014 saranno i lavoratori dipendenti (esclusi dunque i lavoratori autonomi e i possessori di partita IVA) che guadagnano da 8.000 a 25.000 euro lordi, anche se come sottolineato dalla stessa CGIA di Mestre l’aumento in busta paga sarà significativo solo per la fascia 15.000/20.000 euro, andando a diminuire per i successivi step reddituali sino a scemare del tutto una volta toccata quota 26.000 euro.





Sempre in tema di IRPEF 2014 bisogna però sottolineare l’incremento delle addizionali comunali e regionali, che, sostengono in molti, contribuiranno a 'far uscire dalla finestra' i famosi 80 euro in più.

IRPEF 2014: scaglioni reddituali, incremento addizionali comunali e regionali, novità governo Renzi e norme contenute nel DEF



Iniziamo col dire che l’IRPEF è un’imposta progressiva e che prevede una serie di aliquote agganciate a certe fasce reddituali, i cosiddetti scaglioni. Ecco gli scaglioni IRPEF 2014:



  • Redditi fino a 15.000 euro, 23%;
  • Redditi tra 15.000 e 28.000 euro, 27%;
  • Redditi tra 28.000 e 55.000 euro, 38%;
  • Redditi tra 55.000 e 75.000 euro, 43%.



Venendo alle novità allo studio da parte del governo Renzi per quanto riguarda l’IRPEF 2014, la prima bozza del DEF (che nel corso del tempo si sostanzierà in una serie di norme) prevede per l’appunto uno sgravio che consentirà di avere a disposizione 80 euro in più in busta paga a partire dal mese di maggio; i leader di CGIL, CISL e UIL hanno mostrato un cauto ottimismo, sottolineando come sia necessario attendere la presentazione del DEF in Parlamento per leggere ed interpretare con precisione quali siano le statuizioni ivi contenute in tema di IRPEF 2014.



Lo stesso leader CISL, Bonanni, è intervenuto a riguardo sottolineando come l’auspicio sia che l’incremento in busta paga non costituisca una tantum (da maturarsi cioè solo da qui a fine 2014) ma diventi strutturale; come già sottolineato, ogni dubbio in proposito potrà essere fugato soltanto dopo il dibattito in aula sul DEF, dibattito che costituirà anche l’occasione giusta per smentire (o confermare) il parere di quanti sostengono che l’incremento in busta paga sia solo fittizio a causa dell’aumento delle addizionali comunali e regionali IRPEF 2014.



Si parla rispettivamente di un + 29,3% e di un + 46,1% su base annua, cifre evidentemente corpose e tali da originare alcune perplessità.



Ad ogni modo bisogna comunque salutare con favore ogni tentativo di attenuare la pressione fiscale in un paese, l’Italia, che negli ultimi 10 anni ha conosciuto un incremento degli stipendi ben al di sotto della media europea, dovendo invece avere a che fare con continui incrementi di tassazioni ed imposte.



Se a ciò si aggiunge che i picchi di evasione fiscale sono tra i più alti d’Europa il quadro è completo. Proprio per tentare di porre un argine al fenomeno dell’evasione fiscale il governo Renzi ha inaugurato l’utilizzo di alcuni strumenti, come la Superanagrafe, e annunciato pesanti sanzioni per chi verrà ‘pescato’ a trasgredire le norme fiscali vigenti.



A tal proposito rammentiamo come sia ormai agli sgoccioli la scadenza per inviare i dati attinenti lo Spesometro 2014.



Stesso identico discorso per la compilazione ed invio del modello 730 2014 (la dichiarazione dei redditi), per il quale i termini scadranno tra poco più di due settimane.