Il Governo sta studiando diverse soluzioni per combattere il fenomeno dell'evasione del canone Rai. Tra queste, al vaglio c'è la proposta di collegare la tassa al possesso di un contatore dell'elettricità e non più di un televisore. Il denaro recuperato con il nuovo provvedimento, dovrebbe attestarsi su una cifra intorno ai 300 milioni di euro, cifra che andrebbe divisa equamente fra il Tesoro e la Rai.

La notizia è stata diffusa subito dopo che la commissione Bilancio della Camera ha terminato l'analisi del Def, il famoso decreto che dovrebbe garantire agli italiani 80 euro in più nella busta paga. All'interno del documento che dovrebbe essere approvato dal Governo, ci sarà dunque l'ipotesi di collegare il versamento del Canone Rai al pagamento della bolletta dell'elettricità. Secondo la nuova normativa, ad ogni contatore elettrico si dovrà far corrispondere il versamento di un canone. Questa soluzione è stata sostenuta soprattutto dal commissario alla spending review, Carlo Cottarelli e dalla dirigenza Rai. L'altra opzione è quella di far corrispondere la tassa sulla televisione di Stato al nucleo familiare.

Secondo un dossier stilato dal Governo, il denaro recuperato con questo provvedimento, dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro, cifra che verrebbe divisa a metà fra l'azienda di Viale Mazzini e il Tesoro. In questo modo, nelle casse pubbliche entrerebbero circa 150 milioni di euro. Del resto, da Palazzo Chigi stanno arrivando non poche pressioni nella lotta all'evasione del canone: secondo quanto si apprende da "Il Fatto Quotidiano", pare che oggi sia arrivata alla sede centrale della Rai una lettera proveniente dal Governo, nella quale si chiederebbe all'azienda televisiva di Stato un contributo per finanziare gli interventi annunciati dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, pari al 10% del canone, vale a dire 170 milioni di euro.