Con la circolare 6/E diramata pochi giorni fa, l'Agenzia delle Entrate ha definito - secondo le direttive stabilite dal Garante della Privacy - la lettera che sarà recapitata ad oltre 20 mila contribuenti italiani. Inizialmente era stato previsto di inoltrarla a più di 35 mila persone. La lettera è finalizzata alla ricostruzione del reddito complessivo (redditometro 2014) in base a quanto previsto dall'art. 38, 4° comma e ss. del DPR n. 600/73).

Scopo di tale comunicazione è quello di accertare e rilevare possibili incongruenze, oltre i 20 mila euro, tra redditi dichiarati e spese realmente sostenute.

Saranno accertati i redditi relativi all'anno 2009 relativamente a quelli dichiarati dalle sole "persone fisiche" che saranno controllati dall'agenzia delle entrate attraverso i parametri dell'anagrafe tributaria, ovvero mediante l'incrocio dei dati inseriti nel database dell'agenzia con quelli in possesso da banche ed istituti di credito in generale.

Sarà altresì allegato alla comunicazione un modulo di riferimento per il contribuente, che conterrà tutte le informazioni circa le contestazioni mosse dall'agenzia delle entrate. La lettera sarà divisa in diverse parti:

  • nella prima, saranno indicate le spese certe che il contribuente ha sostenuto nel 2009 in base ai dati in possesso dell'anagrafe tributaria. Se dalle spese sostenute in quell'anno non risultano - diversamente non si riceverebbe alcuna comunicazione - compatibili con il reddito dichiarato, il contribuente è invitato a presentarsi presso l'ufficio dell'agenzia delle entrate per fornire informazioni utili in base alla sua posizione;
  • nella seconda, verranno indicate le spese sostenute in base ad elementi certi (proprietà immobiliari, veicoli ecc.);
  • la terza parte sarà vuota a disposizione del contribuente che potrà integrare e/o modificare i dati indicati nei prospetti precedenti dall'agenzia.

Sempre nella comunicazione, sarà specificato che all'incontro fissato con il contribuente, quest'ultimo può far presente che non era tenuto a dichiarare determinati redditi e che le spese sostenute in eccesso sono state finanziate grazie a proventi derivanti da altre fonti (ad esempio disinvestimenti, risparmi o altro). Se il contribuente non si presenta presso l'ufficio dell'agenzia, quest'ultima potrà ampliare le indagini per meglio appurare la situazione ed irrogare la conseguente sanzione.