Archiviato, almeno parzialmente, il capitolo Imu, ormai è la Tasi la tassa più discussa (e odiata) dagli italiani in questo 2014. Coma funziona il tributo? Quali cambiamenti sono stati introdotti dal governo Renzi? Vediamo di fare chiarezza, dando tutte le informazioni basilari e focalizzando poi l'attenzione su Roma e Milano, dove si prospettano a brevissimo importanti novità sulle aliquote.

Cos'è la Tasi

Insieme a Tari e Imu, la Tasi - tassa sui servizi indivisibili - concorre a formare la Iuc, sigla che per volere del governo Letta ingloba ormai tutte le imposte sulla casa per gli italiani.

La Tasi in particolare copre servizi forniti dal Comune quali illuminazione, rifacimento del manto stradale e similari, e deve essere pagata sia dai proprietari dell'immobile che dall'eventuale inquilino, con aliquote differenti e decretate dai singoli comuni.

Tasi 2014, scadenza e modalità di pagamento

La scadenza per il pagamento della Tasi, in unica soluzione, è fissata per il 16 giugno 2014, ma non si esclude che i comuni possano suddividere il versamento in due tranche distinte.

L'imposta potrà essere versata con bollettino di conto corrente postale o con bollettino F24.

Tasi 2014, le novità con il governo Renzi

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 6 marzo 2014, serie generale, n.54, è entrato in vigore il Decreto n.

16/2014 sulle disposizioni urgenti in materia di finanza locale, deliberato dal Consiglio dei Ministri del 28 febbraio.

Il decreto prevede la possibilità per i Comuni di incrementare l'aliquota base della Tasi 2014 sulla prima casa, pari al 2,5 per mille, fino ad un massimo dello 0,8 per mille. Questo significa che, a discrezione delle singole amministrazioni, l'aliquota potrà arrivare fino al 3,3 per mille.

Tasi 2014 prima e seconda casa: focus su Roma e Milano

La scelta sulle aliquote della Tasi, come già accennato, è a discrezione dei comuni. Questo determina variazioni importanti nelle diverse città italiane.

A Roma, l'assessore al Bilancio Daniela Morgante ha proposto di adottare un'aliquota molto bassa per le prime case: si parla del 2 per mille, un numero addirittura inferiore a quello che era stato indicato dal governo come soglia minima, ovvero il 2,5 per mille.

Una scelta per tutelare i proprietari di prime case che però potrebbe comportare, per ragioni di bilancio, un innalzamento importante dell'aliquota sulle seconde abitazioni: Il Messaggero ipotizza un 11,4 per mille (ricordiamo che in questo caso si parte da una base del 10,6 per mille). L'idea della Morgante dovrà ora in ogni caso passare al vaglio della giunta e del consiglio comunale.

Anche a Milano grande attesa per le decisioni sulle aliquote, nel pacchetto fiscale della manovra economica 2014. Secondo un'analisi de Il Corriere, nel capoluogo lombardo l'intenzione è quella di mantenere l'aliquota base per la prima casa (2,5 per mille) e di innalzare invece al massimo quella sulla seconda abitazione, portandola, come a Roma, all'11,4 per mille.