Sembra la costante di questi ultimi giorni, far entrare in vigore una nuova normativa e poi dopo qualche settimana sospenderla o modificarla. Per di più, non con una nuova legge ma con dei comunicati. È infatti un intervento del Ministero dell'Economia e Finanze a sospendere l'applicazione automatica della ritenuta d'acconto del 20% sui bonifici esteri, prelievo diventato obbligatorio per legge con la modifica dell'art.4, comma 2, D.L. 167/1990 operata dalla Legge di Stabilità (L. 97/2013) ed entrata in vigore a partire dal 1° febbraio.

Il comunicato MEF n.46 del 19 febbraio scorso, rimandando al Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate (prot.

2014/24663), ha determinato il rinvio al 1° luglio 2014 della decorrenza degli adempimenti connessi alle ultime disposizioni in materia di investimenti all'estero e attività finanziarie.

La disciplina introdotta dalla Legge di Stabilità stabiliva come principio generale che tutti i redditi derivanti da investimenti detenuti all'estero, nonché dalle attività finanziarie estere, fossero assoggettati a ritenuta d'acconto del 20%, applicata dagli intermediari finanziari residenti che intervengono nella riscossione dei flussi finanziari oppure operanti in veste di amministratori/gestori degli investimenti stessi.

Nel provvedimento direttoriale del 18 dicembre 2013 (prot. 2013/151663) era anche stato precisato che le ritenute prelevate dovessero esser versate dagli intermediari entro il termine del 16 luglio 2014, relativamente al periodo di riferimento che va dal 1° febbraio al 30 giugno 2014.

Ma, laddove l'introduzione della ritenuta d'acconto sui bonifici esteri era conseguenza del rispetto delle indicazioni europee sul monitoraggio fiscale decise due anni fa, recepite in Italia con la Legge Europea n.97 del 2013, i recentissimi sviluppi in materia di contrasto all'evasione fiscale cross-border e la creazione di un accordo intergovernativo (IGA) per regolare gli scambi di dati e informazioni tra Stati Uniti e altri Paesi hanno di fatto superato la stessa norma appena divenuta operativa, rendendo inutile la sua applicazione.

Pare dunque certa la sua futura abrogazione, in ottica di semplificazione, visto il mutato quadro internazionale che ne ha consigliato la sospensione. Sarà pertanto inserito nel disegno di legge per l'implementazione del "Common Reporting Standard", ovvero il sistema di circolazione delle informazioni multilaterali pensato come strumento di lotta all'evasione fiscale internazionale, un richiamo alla normativa sulla ritenuta d'acconto, con effetti abrogatori.

In questo quadro mutato e poco chiaro, il comunicato stampa del MEF garantisce che "gli acconti eventualmente già trattenuti da intermediari finanziari sulla base della norma in oggetto saranno rimessi a disposizione degli interessati dagli stessi intermediari".