La legge 243/2004, all'art. 1, co. 9, prevede - in via sperimentale e fino al 31 dicembre 2015 - la possibilità di ottenere la pensione di anzianità, con un'anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un'età non inferiore a 57 anni se trattasi di lavoratrici con rapporto di lavoro subordinato, o con un'età di 58 anni in caso di lavoratrici autonome, per le donne che decidono di optare per il trattamento pensionistico in base al sistema di calcolo contributivo previsto dal d.lgs. n. 180/1997.

Per poter beneficiare della normativa sperimentale è assolutamente necessario che il diritto alla pensione inizi a decorrere entro il 31 dicembre 2015.

Ciò significa, considerando le modifiche apportate dalla legge n. 241/2011, che le lavoratrici, pur avendo maturato i requisiti pensionistici attraverso il sistema delle c.d. "finestre mobili", dovranno attendere comunque 12 mesi per percepire la pensione, la quale deve iniziare a decorrere non dopo il 1 dicembre 2015.

Dunque, i requisiti anagrafici e contributivi devono essere maturati entro e non oltre i seguenti termini:

  • entro al 30 novembre 2014 per le donne dipendenti nel settore privato;
  • entro il 30 dicembre 2014 nel caso di lavoratrici dipendenti nel settore pubblico;
  • entro il 31 maggio 2014 se trattasi, invece, di donne lavoratrici autonome.

Ulteriori chiarimenti sono stati dati dall'Inps anche con la circolare 219 del 2013, stabilendo che le suddette lavoratrici non si applicano i benefici riconosciuti dall'art.

1, co. 40, della L. n. 335/1995 (cioè l'accredito figurativo in caso di assistenza ai figli).

Al contrario, sono riconosciuti al fine del raggiungimento dei 35 anni di contributi, i contributi obbligatori, quelli da ricongiunzione e riscatto, quelli volontari e quelli figurativi, limitatamente a 52 settimane all'anno, fatta eccezione dei contributi versati in caso di disoccupazione o di malattia).

Recentemente, sia la Commissione Permanente - Lavoro pubblico e privato - della Camera dei Deputati, sia la Commissione Lavoro del Senato, hanno avanzato all'Inps la proposta di prorogare questa possibilità prevista in via sperimentale, anche dopo il 31 dicembre 2015: si attende e si auspica, pertanto, parere favorevole dall'Inps.