Il governo Letta sta vagliando la possibilità di aggiornare il decreto del 2009, e approvare la nuova "super tassa sull'hi-tech" denominata "rideterminazione dei compensi per copia privata" che garantisce e compensa i mancati introiti degli autori, causati dalle copie private di contenuti audio - video, tutelando così i diritti d'autore della Siae.

L'imposta attuale da 90 centesimi potrebbe arrivare a 5 euro per gli Smartphone e tablet, e fino a 40 euro per i decoder con memoria interna, al momento il balzello non è ancora effettivo, l'ultima parola sarà del ministro di Beni, Attività culturali e Turismo, Massimo Bray, che sta ascoltando i vari attori di questa faccenda, e forse aspetta di capire che tipo di riscontro avrà nell'opinione pubblica.

Dunque l'acquisto di qualsiasi strumento tecnologico di nuova generazione come, smartphone, tablet, Pc, notebook, ultrabook, Tv, decoder, registratori, chiavette usb, hard disk, potrebbero subire aumenti fino al 500% rispetto all'imposta attuale, e moltiplicando i 16 milioni di nuovi smartphone, gli 8 milioni di tablet, i 10 milioni di Pc e tv per l'importo minimo di 5 euro, la Siae incasserà 160 milioni di euro, sommando anche usb, hard disk e decoder, la somma totale per i diritti d'autore arriverà a 200 milioni di euro.

Dopo le promesse di una diminuzione della pressione fiscale per i consumatori italiani, stremati da 5 anni di forte crisi economica, l'esecutivo delle larghe intese ha aumentato nuovamente le tasse sui pedaggi autostradali, approvato la mini-IMU, la Tares e in queste ultime ore sta vagliando la possibilità dell'aumento dell'imposta sull'hitech per i diritti d'autore, entrate che andranno a riempire le casse della Siae e svuotare le tasche dei cittadini italiani, i quali dopo le dimissioni di Mastrapasqua, attraverso l'aumento del gettito fiscale dovranno anche ripagare il buco di 12 miliardi dell'Inps.