Da bonus libri a bonus per i librai. Lo avevano inserito nel decreto "Destinazione Italia", introducendo la detrazione fiscale sull'acquisto di libri cartacei, scolastici, universitari e di ogni altro genere, ma dopo gli annunci esaltanti, è arrivato il passo indietro del governo Letta. Ma rifatti bene i conti, non si è trovata l'adeguata copertura finanziaria al provvedimento, vista anche l'attesa da parte della Commissione Ue per utilizzare i 50 milioni di fondi europei fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2016.

Obiettivi lodevoli, eppure...

Che gli italiani non siano particolarmente amanti della lettura è risaputo, visto che siamo tra i paesi con la più bassa media di libri letti in un anno.

E così, quella che era nata come una misura per migliorare il rapporto degli italiani con la lettura e per risollevare le sorti dell'editoria, settore sempre ad un passo dal baratro, si è però alla fine rivelata una beffa.

Un emendamento trasforma il bonus, valido solo per gli esercizi commerciali

La detrazione del 19%, inizialmente prevista fino ad un tetto complessivo di duemila euro (divisi in un importo massimo di mille euro per i testi scolastici e/o universitari e mille euro per le altre pubblicazioni) di cui avrebbero potuto trarre beneficio già dalla dichiarazione per il 2014 le persone fisiche e i soggetti giuridici, è stata modificata da un emendamento a firma Marco Causi (Pd) e altri, approvato nei giorni scorsi dalle commissioni Attività produttive e Finanze della Camera.

Il nuovo testo sostituisce la dicitura «persone fisiche e giuridiche» con «esercizi commerciali che effettuano la vendita di libri al dettaglio»; conseguentemente, la detrazione fiscale andrà a vantaggio delle librerie, nemmeno tutte, ma solo quelle che sceglieranno di applicare alla clientela lo sconto del 19%, restituito poi dallo Stato sotto forma di credito di imposta nel periodo di imposta successivo.

Una norma che sicuramente dà un'altra mano alle grandi catene del libro, mentre complica la vita alle piccole realtà, sempre in affanno e con bilanci spesso in rosso a cui più che un credito di imposta serviva una boccata di respiro ed un consistente incremento delle vendite; tralasciando oltretutto che con questa norma le librerie saranno portate ad "anticipare" lo sconto rispetto alla compensazione tributaria da parte dello Stato.

l voucher del governo

L'emendamento ha eliminato il tetto della spesa massima di duemila euro e ha, in cambio, introdotto un voucher governativo rilasciato dai Presidi agli studenti delle scuole superiori, secondo l'ammontare da stabilirsi a cura del Ministero dell'Istruzione in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, in relazione al numero degli iscritti per l'anno scolastico 2014/2015. Coloro che, anche in virtù della situazione reddituale familiare, avranno diritto al voucher, potranno utilizzarlo per l'acquisto di libri di ogni genere presso gli esercizi commerciali aderenti.

Insomma, a volte dalla lettura di un testo di legge, emergono sorprese non sempre gradite.