Quando si tratta di tasse la fantasia non è mai troppa ed ecco che arriva un nuovo balzello che poi tanto nuovo non è, solo che prima l'irrisorietà della cifra non ci faceva pesare la stessa, ora invece una rivoluzione sta per abbattersi sulle tasche degli italiani. In passato con l'acquisto di uno Smartphone si pagavano 0,90 cent..e cosa sarà mai? Ora però arrivano dalla Siae (Società italiana autori ed editori) le nuove tabelle. Vediamo cosa prevedono (non indicherò la doppia somma, con e senza iva, ma direttamente quest'ultima per ragioni di comodità).

Si pagheranno 0,61 cent per i cellulari non smartphone, 6,34 euro per gli smartphone e tablet, 7,32 euro per i computer (in passato bastavano 2,40 euro), 6,1 euro per la tv con funzione di registrazione (prima nulla), 0,12 per la chiavetta USB, 39,38 per un decoder con memoria interna (in passato 28 euro) e infine per l'hard disk o la memoria inserita in MP3 si pagheranno 15,71 euro.

La buona, per ora, notizia è che il ministro Bray che si occupa Beni, Attività culturali e Turismo a cui spetta l'ultima parola su tali aumenti, ha bloccato le tariffe.

Da cosa è giustificata tale misura? Per la SIAE si tratta di un' entrata giustificata dalle copie che normalmente tutti scarichiamo di film e musica e serve quindi a tutelare il diritto d'autore, gli aumenti sono probabilmente giustificati dal diffondersi della pirateria e dalla necessità quindi di tutelare il copyright dal punto di vista economico.

Una riflessione che però il legislatore dovrebbe fare riguarda l'IVA, infatti, visto che una quota del prezzo di tali dispositivi high tech è destinata ad essere considerata tassa, sarebbe il caso di non applicare su tale quota l'IVA che corrisponde al 22% visto che in questo caso è come se si applicasse una tassa ad altre tasse, proprio come succede anche per i carburanti.

Qualcuno potrà pensare che si tratti di roba da poco conto e invece sembra che per il solo 2014 le entrate da tale tassa debbano raggiungere i 200 milioni di euro mentre in passato erano 130 milioni di euro. Un giro di sicuro niente male e che inciderà ancora negativamente sui consumi degli italiani.

Qual è il percorso per tale nuova tassa?

La SIAE aveva chiesto che tale misura fosse inserita nella legge di stabilità per il 2014 e l'emendamento è stato appoggiato da Ribaudo del PD. A questa misura si sono opposte alcune associazioni tra cui ANITEC, Associazione Nazionale Industrie Informatiche, a questo punto la palla balza al ministro, infatti, l'articolo 167 bis della legge di stabilità prevede che per le nuove tariffe si dovrà attendere il decreto del ministro per i beni e le attività culturali. Recita l'articolo che le nuove tariffe dovranno almeno allinearsi alle medie dei Paesi europei che applicano tale tipo di tassazione. Il governo infine vincola una parte dei maggiori ricavi, ovvero il 50% (dovrebbe corrispondere a circa 35 milioni euro) alle finalità previste dall'articolo 2 comma 2 dello statuto della SIAE ovvero ai titolari dei diritti di autore e ai loro eredi anche se non associati con la SIAE.

E' bene sottolineare che per ora quindi siamo tutti in attesa delle novità a cui il ministro Bray sta ancora lavorando e tali aumenti non sono ancora in vigore, la tabella riportata è quella suggerita dalla SIAE.