Nel dicembre del 2013, il premier Letta aveva sentenziato che il 2014 sarebbe stato ricordato per un consistente alleggerimento delle tasse dopo anni di inasprimenti ed incrementi, ma le premesse non sembrano delle migliori.



Al di là del caos legato alle tasse sulla casa (pensiamo al valzer delle aliquote Tasi), arriva quest’oggi la notizia che le detrazioni Irpef subiranno un brusco taglio: ad essere interessate numerose tipologie di sconti, in primis quelle sui mutui. Il provvedimento non è ancora ufficiale ma la certezza che il tutto avvenga è certificato dai dati e dalle scadenze; entro il 31 gennaio dovrebbe essere modificata la previsione, ma la stessa data coincide con quella entro la quale vanno pubblicati i nuovi modelli di dichiarazione fiscale.

Tradotto, le eventuali novità dovrebbero essere deliberate e pubblicate in tempi brevissimi, e considerato che al momento nulla si muove le probabilità sono assai scarse.



A complicare il tutto la previsione del valore retroattivo dei tagli, che saranno dunque validi anche con riferimento all’anno d’imposta 2013.



Facciamo adesso il punto sul provvedimento e sulla questione legata al taglio delle detrazioni Irpef, una manovra che coinvolgerà nella sua interezza oltre 29 milioni di contribuenti, cittadini per i quali il capitolo tasse 2014 rischia di diventare un vero incubo.

Tasse 2014: tagli alle detrazioni Irpef e agli sconti mutui, decurtazioni progressive sino al 17%

Tutte le detrazioni Irpef contenute all’art. 15, comma 1, del Testo Unico delle imposte dirette saranno interessate da un taglio, e grazie alla consuetudine tutta italiana di utilizzare una volta si e l’altra pure l’istituto della retroattività (poco usato in altri ordinamenti europei anche per una questione di correttezza nei confronti di chi ha fatto determinate scelte stante un certo regime normativo e non dovrebbe avere a che fare con cambiamenti in corso d’opera) i tagli varranno anche per il periodo d’imposta 2013. Il tutto in palese spregio dello Statuto del Contribuente, che impone in questi casi la non retroattività delle nuove norme.



Le detrazioni, attualmente al 19%, scenderanno al 18% e l’anno prossimo al 17%, cosa che determinerà per le casse statali un gettito di quasi 500 milioni di euro per il 2014 e di 780 milioni di euro per il 2015.



Numerose le tipologie di sconti toccate, pensiamo soprattutto agli sconti sui mutui, che nel 2011 interessavano circa 4 milioni di contribuenti; mediamente questi tipologie di individui avevano un risparmio di circa 320 euro, d’ora in poi dovranno fare i conti con circa 40 euro in meno ogni anno. Molto più utilizzate le detrazioni per spese sanitarie, che toccano oltre 16 milioni di individui, anche queste interessate dal taglio. Nel complesso risultano coinvolti dai tagli alle detrazioni Irpef circa 29 milioni di contribuenti.



Come già accennato, quello rappresentato dalle tasse 2014 rischia davvero di divenire un capitolo nero per milioni di contribuenti; a tenere banco in particolare la configurazione confusionaria e poco sistematica delle tasse sulla casa (il caos Tasi e l’obbligo di dover pagare la Mini-Imu 2014 sono lì a dimostrarlo), ma anche le numerose scadenze fiscali di gennaio 2014 testimoniano l’abbondanza di imposte con cui cittadini e contribuenti avranno a che fare.



Mario Draghi qualche settimana fa ha sottolineato come la ripresa passi necessariamente da un alleggerimento della pressione fiscale, al momento eccessivamente pesante sia per privati che per imprese ed aziende; i provvedimenti sin qui approvati dall’esecutivo Letta, per non contare quelli in cantiere, non sembrano tuttavia andare verso questa direzione, la speranza è che il vento possa presto cambiare.