Che tra i contribuenti italiani e le autocertificazioni perusufruire di prestazioni sociali agevolate non ci fosse un particolare "feeling"era cosa risaputa, ma a fare chiarezza sulla reale entità delle dichiarazioniinfedeli presentate ogni anno, è arrivata la pubblicazione di uno studio delLef (associazione per la legalità e l'equità fiscale) dal quale si evince chesu circa dieci miliardi di euro che vengono erogati con l'ISEE, il 20% va afamiglie che grazie all'omissione di dati patrimoniali e reddituali riescono asuperare, nelle graduatorie delle prestazioni agevolate, chi ne avrebbelegittimamente diritto.

In particolare, secondo la ricerca presentata al CNEL, conuna evasione di diecimila euro si è riusciti ad ottenere un vantaggio di circail 60% rispetto a chi, trovandosi nella stessa condizione (familiare e direddito) ha invece correttamente dichiarato la propria posizione.

Tale situazione, almeno secondo le intenzioni dellegislatore, dovrebbe però essere arrivata al capolinea. Per arginare i "furbetti" dell'ISEE è in dirittura di arrivoil nuovo Riccometro: è stato infattipubblicato in data 24 gennaio 2014 sulla Gazzetta Ufficiale il Dpcm 159/2013che ha ridisegnato il nuovo strumento di accesso alle prestazioni agevolate.

Entro 120 giornidalla data di entrata in vigore del suddetto decreto (8 febbraio 2014) dovrà esserecompletato l'intero iter attuativo, pertanto al massimo entro 8 giugno 2014 ilnuovo ISEE diventerà operativo.

Nel nuovo indicatore della situazione economica equivalentesaranno ridotte le informazioni relative al reddito e al patrimonio, finoraautocertificate, implementando lo scambio di informazioni tra le banche dati inpossesso del'Inps, dell'Agenzia delle Entrate e dell'Anagrafe Tributaria chedovrebbero portare ad una reale "ricostruzione" del reddito e del patrimoniodel nucleo familiare richiedente le prestazioni agevolate.

Speriamo che tutto questo porti a garantire una maggioreequità sociale e che le prestazioni agevolate vengano erogate a chi ne haeffettivamente bisogno.