Nel dicembre del 2013 il premier Letta dichiarò che il 2014 sarebbe stato ricordato come l’anno dell’alleggerimento delle tasse dopo anni di inasprimenti e incrementi, ma il solo mese di gennaio è stato sufficiente a scardinare questa ipotesi evidenziando una realtà ben diversa.



Come sottolineato anche in questo articolo, diverse sono infatti le novità in tema di fiscalità, così come diversi e sempre più elevati paiono i tributi cui saranno chiamati a far fronte gli italiani; non costituisce un’eccezione il caso dell’IRPEF 2014, in merito alla quale è stato approvato un incremento delle addizionali comunali e regionali.

Premesso che i contribuenti ne subiranno i primi effetti a partire dal mese di febbraio, facciamo il punto su aliquote, calolo e rincari.

IRPEF 2014: addizionali comunali e regionali in rialzo, aliquote e calcolo, ecco il quadro completo

Le addizionali comunali IRPEF constano di due componenti, ovvero l’aliquota di compartecipazione dell’addizionale IRPEF (uguale in tutti i Comuni) e l’aliquota parziale, che i Comuni possono liberamente incrementare. E’proprio su questa seconda componente del tributo che si sono registrati gli incrementi più significativi, con quasi 1.300 Comuni ad aver dato corso a pesanti rincari. In cima alla speciale classifica Napoli e Milano, con l’amministrazione comunale della prima ad aver addirittura fatto si che l’aliquota toccasse quota 8 per mille.



Per fare un esempio e comprendere quanto questo tipo di aumento peserà sulle tasche degli italiani, basti pensare che un impiegato con un stipendio da 2.000 euro al mese nel corso di soli 4 anni (dal 2010 al 2014) ha versato ben 189 euro in più, con una variazione stimata nel tempo di quasi il 30%. Stesso discorso per le addizionali regionali IRPEF 2014, incrementatesi dall’1,7 al 2,33%.



A completare il quadro il caso alle detrazioni IRPEF 2014: stando infatti a quanto previsto dalla Legge di stabilità, tutta una serie di detrazioni fiscali, tra cui anche quelle previste a proposito dell’IRPEF, avrebbero dovuto subire un taglio lineare che avrebbe fatto scendere l’attuale aliquota (fissata al 19%) a quota 18% nel corso del 2014, per poi arrivare al 17% nel 2015. La stessa legge prevedeva che il taglio sarebbe divenuto operativo se il governo non avesse deciso diversamente entro il 31 gennaio 2014.



Il governo Letta è effettivamente intervenuto posticipando la decisione sulle detrazioni fiscali 2014, ivi compresa quelle IRPEF, stabilendo che le nuove previsioni sulle detrazioni fiscali rientreranno nella delega fiscale. Decisione solo rimandata dunque, e per scongiurare definitivamente il taglio il ministro per la spending review Cottarelli dovrà reperire altri 500 mln di euro. Staremo a vedere.



Come accennato in apertura, il 2014 si carica di importanti significati per quel che concerne la fiscalità: su tutti il caso delle tasse sulla casa, con Mini-Imu e Tares ad essere andate in soffitta rimpiazzate da Iuc, Tasi e Tari con la stessa Imu a permanere per le seconde case. Il quadro sarà tuttavia completo non appena governo e comuni si saranno accordati sull’ammontare delle aliquote Tasi.