Somiglia sempre più ad un rompicapo la configurazione delle nuove tasse sulla casa 2014; a breve, il 24 gennaio 2014, gli italiani diranno definitivamente addio a Mini-Imu e Tares, e da febbraio in poi avranno a che fare, in loro vece, con Iuc e Tari.



A tenere in particolare banco in questi ultimi giorni il caso legato alle aliquote Tasi; la partita si disputa tra Comuni e governo e ruota tutta attorno alla possibilità di innalzare le aliquote prima e seconda casa attualmente previste al 2,5 e al 10,6 per mille. Il governo vorrebbe dare alle amministrazioni comunali la possibilità di innalzare le aliquote rispettivamente al 3,5 e all’11,6 per mille, ma solo per poter dare il là alle consuete detrazioni.





La norma e’ in attesa di essere inserita concretamente in un provvedimento e potrebbe confluire nel decreto sull’emergenza abitativa attualmente al vaglio del Ministero delle Infrastrutture, ma rimane il fatto che Comuni ed Anci restano sul piede di guerra dovendo fare conti con un miliardo di euro in meno nel passaggio dalla vecchia Imu alla nuova Tasi.

Calcolo Imu 2014, Iuc e Tasi: info, aliquote e scadenze - La proposta dell’Anci

La scorsa settimana è stata segnata dalla proposta lanciata dall’Ufficio di presidenza Anci che vorrebbe dirottare verso le casse comunali il gettito garantito dall’Imu sugli immobili industriali e produttivi, categoria D, oggi destinato interamente ad irrorare le casse dello Stato.



La proposta potrebbe accontentare un po’ tutti - i cittadini, perché non avrebbero a che fare con una Maxi-Tasi, i Comuni, che vedrebbero i propri bilanci al sicuro e il governo, che non dovrebbe più inasprire le aliquote Tasi - ma ancora non sono arrivate risposte ufficiali e tutto va ancora definito.



Quel che è certo è che la configurazione delle tasse sulla casa 2014 somiglia sempre di più ad un cubo di rubik; comunque si rigiri la matassa le caselle non vanno mai al proprio posto. Alla fine del 2013 la cancellazione dell’Imu con l’inserimento dell’Iuc fu salutata con grande ottimismo da milioni di contribuenti, ma adesso tutto è cambiato. Le ultime code, Mini-Imu e Tares, della vecchia configurazione stanno facendo penare e non poco i cittadini, mentre le ‘nuove’ Tasi ed Iuc non hanno ancora una configurazione certa.



Tra il 29 e il 30 gennaio, nel corso della sua visita a Berna per il Forum incentrato sul dialogo con la Confederazione insieme al presidente svizzero Didier Burkhjalter, il premier Letta potrebbe annunciare l’accordo per lo scambio automatico di informazioni con la Svizzera; l’obiettivo sarebbe quello di recuperare gettito scovando i patrimoni trasferiti lì da connazionali italiani, e qualora l’accordo andasse in porto tutto il sistema di tassazione potrebbe beneficiarne, tasse sulle casa incluse.



Quello che si sta palesando è comunque l’ennesimo pasticcio tutto italiano: a stupire è l’incredibile leggerezza con la quale si da corso ad introduzioni e variazioni d’imposta, gettando così le basi per il formarsi di veri e propri caos. Accadde per l’Imu 2013 e si disse che non sarebbe più accaduto, e invece sta accadendo per la Mini-Imu 2013-2014 e per Tasi ed Imu 2014: non resta allora che aspettare nella speranza che il vento cambi.