Com'è noto ormai a molti, l'inizio delnuovo anno ha portato con sé una serie di rincari dei prezzi chehanno toccato un po' tutti i beni di consumo, dall'alcol aicarburanti, così come diversi servizi, tra i quali quellipostali e delle reti autostradali. A tal riguardo infatti l'iniziodell'anno ha coinciso con l'incremento del pedaggio ai caselliautostradali, un aumento dei prezzi di servizio che riguarderà ogniautomobilista in media del 3,9%, sebbene in alcune aree dellapenisola i prezzi saranno decisamente più alti, anche dell'8% in piùrispetto al 2013, fino all'iperbolico aumento della retePadova-Venezia, per la quale si stima che un incremento delpedaggio pari al 300% in più.

Non c'è che dire, di fronte ad un talerincaro dei prezzi delle autostrade nessuna parte della società civile può restare indifferente, né l'utenza in quantotale, né tanto meno la classe dirigente chiamata alla sua gestione.Tant'è che nella giornata di ieri l'attuale ministro dei Trasporti,Maurizio Lupi, intervenuto in diretta alla trasmissioneradiofonica di Radio24, 24Mattino, ha voluto annunciare la 'svolta'per i servizi autostradali, forse anche per potersi 'rappacificare'con gli italiani. Di fronte infatti ai microfoni della notatrasmissione radiofonica, il ministro ha voluto annunciare unprogetto che prevede abbonamenti autostradali per pendolari edautotrasportatori, certamente l'utenza più coinvoltadall'ennesima stangata, ammettendo in seguito anche la fatiscenza dialcune tratte e sopratutto la necessità di rivedere nel minor tempopossibile il sistema delle concessioni per appalti e servizi dimanutenzione che interessano la rete autostradale dello stivale.

"L'introduzione subito di un sistema di abbonamenti anche sulsistema autostradale per le categorie che sono più deboli, pendolarie autotrasportatori» le parole pronunciate ieri dal ministro Lupidurante la registrazione della nota trasmissione radiofonica, che poiaggiunge, indicandone lo scopo «se riuscissimo col sistemadell'abbonamento a ridurre i costi del 20% avremmo ridotto di moltol'impatto degli aumenti».

E sì, perchè secondo l'attuale sistemagli automobilisti italiani, già schiacciati da una serie di rincaridei prezzi al consumo tra i quali quelli dei carburanti,continueranno a pagare il prezzo più duro per 'colpe' e 'difetti'che in realtà, come si dice, sono 'a monte': "Io credo ci siadisponibilità e coscienza da parte del sistema concessorio dirivedere un meccanismo che oggettivamente, appunto a fronte di uncalo della domanda, ha dimostrato che va nella direzione opposta.Anche perché è interesse anche dei concessionari far sì che ladomanda aumenti».

Naturalmente le parole proferite dal ministrohanno generato da più parti una serie di reazioni; a tal riguardointeressanti sono le posizioni di Maurizio Longo, segretariogenerale di Trasportounito, che ha definito 'insopportabili'gli ennesimi aumenti dei pedaggi, da sommare inoltre a quelli dei carburanti,e quelle del deputato della Lega Nord, Nicola Molteni, che contestainvece le iniquità 'territoriali' degli aumenti del pedaggio. Seinfatti la rete Salerno- Reggio Calabria, il GRA che circonda laCapitale, e tante altre arterie quali la Messina-Palermo e laMessina-Catania, continueranno a restare gratuite, l'autostradaComo-Milano conoscerà un rincaro dei prezzi pari a «quasi 8 euroandata e ritorno", afferma il deputato leghista; forse, però,non si è accorto che tra le reti che non subiranno aumenti c'èanche la Asti-Cuneo.

Più prudenti invece le posizioni di EmilioTerpin, presidente di Autovie Venete, che alla parole delministro ha così risposto: "È vero che in questi anni il sistemaautostradale ha subìto modifiche sostanziali e il governo si trovacostretto ad affrontare nuove esigenze. Le soluzioni debbono peròcontemperare le richieste dell'utenza, che legittimamente non vuoleessere penalizzata all'infinito, con le obbligazioni contrattualicorrelate ad un vecchio regime concessorio". Insomma, per ilpresidente Terpin, data la complessità del momento e della faccenda,meglio non alterare troppo i delicati equilibri.