Negli ultimi anni le addizionali Irpef sulla busta paga e sulle pensioni sono diventate sempre più pesanti grazie agli aumenti delle addizionali dell'Irpef regionale e comunale, come spiega la CGIA di Mestre.

Il segretario della CGIA di Mestre spiega che tranne eccezioni molto rare, negli ultimi anni tali addizionali sono sempre salite per compensare i tagli e per compensare gli effetti della crisi economica.

La CGIA di Mestre però non si limita ad annunciare aumenti ma fa degli esempi concreti: se si prende un pensionato che percepisce una pensione di 1000 euro al mese, dal 2010 al 2014 ha subito un aumento medio delle addizionali pari a 85 euro.

Se si prende invece l'esempio di un operaio con una busta paga netta di 1280 euro l'aumento delle addizionali dal 2010 al 2014 ammonta ad una media di 121 euro.

Gli aumenti, però, hanno avuto un peso diverso in base alle diverse regioni: il peso maggiore degli aumenti dell'Irpef è stato in Calabria, Molise e Campania con un 2,03% in più; Lazio Abruzzo e Sicilia si sono limitati ad un aumento pari al 1,73%, la Basilica, Valle D'Aosta, Sardegna e Friuli Venezia Giulia hanno visto un aumento del 1,23% insieme alle due province di Bolzano e Trento. Le altre regioni si sono limitate ad aumenti più bassi.

Quello che però preoccupa la CGIA di Mestre è che le addizionali Irpef sono destinate ad aumentare ancora grazie proprio all'autonomia tributaria delle Regioni, poichè di Decreto Legislativo sul federalismo permette alle Regioni si aumentare fino all'1,1% l'aliquota dell'addizionale regionale nel 2014 e fino al 2,1% nel 2015. Anche se questa dovrebbe essere limitata ai redditi superiori al primo scaglione, ovvero quelli superiori ai 15.000 euro.