Si stava meglio quando si stava peggio: siamo alle solite, con i consueti modi di dire. Se vi eravate messi in testa di comprare una bottiglia di spumante e stapparla a Capodanno per festeggiare (anche) l'abolizione della tanto odiata IMU, forse sarà meglio ripensarci, perchè ci sarà poco da esultare: nel 2014, infatti, probabilmente, non solo non risparmieremo, ma addirittura pagheremo di più.

Dopo la farsa orchestrata dai Comuni che hanno aumentato le aliquote dell'IMU, costringendo la stragrande maggioranza degli italiani a pagare ugualmente la differenza, sarà necessario prestare la massima attenzione alla Tasi, alla Tari, alla Trise e alla Iuc che porteranno nelle casse dello Stato un gettito di circa 40 miliardi di Euro, contro i 10 dell'IMU.

Come mai? Molto semplice. E' stata ampliata la fascia dei cittadini italiani che saranno costretti a pagare Tasi e Tari, visto che, contrariamente alla precedente tassa sugli immobili, ora anche gli inquilini in affitto dovranno ottemperare ai nuovi obblighi.

Facciamo qualche esempio.

Prendiamo un nucleo familiare con tre figli ed una abitazione civile di tipo A2 (con una rendita catastale di 620 euro circa): nel caso in cui l'aliquota sia quella minima (2 per mille), si verificherà un aumento di 29 euro. Se, invece, l'aliquota dovesse salire al 3,5 per mille, la maggior imposta da pagare, rispetto all'IMU, aumenterebbe addirittura di 186 euro. 

Andrà addirittura peggio per le famiglie proprietarie di abitazioni civili A3 (meno "nobili" di quelle classificate come A2): con l'aliquota minima dell'1,5 per mille, i proprietari saranno costretti a pagare 40 euro in più. Nel caso in cui il Comune decidesse di alzarla al 3,5 per mille, l'imposta aumenterebbe di 182 euro. 

Dopo aver inveito a lungo contro il Governo Monti e l'invenzione del "salasso" IMU, probabilmente ci obbligheranno addirittura a rimpiangerla...