Ravvedimento Imu 2013, acconto Irpef, Irap, Ires, cedolare secca e altre tasse: vediamo come pagare in ritardo le somme dovute per le varie scadenze fiscali di dicembre 2013 e quali maggiorazioni siano presenti.

Il ravvedimento operoso per Imu, acconto Irpef, Irap, Ires e via discorrendo può avvenire entro tre modalità a seconda dei tempi di ritardo (ovviamente minore è il ritardo, migliori le condizioni). Il ravvedimento su cedolare secca, per esempio, può avvenire come ravvedimento sprint, ravvedimento breve oppure lungo. Con il ravvedimento sprint la sanzione minima viene limitata a un quindicesimo per ogni giorno di ritardo nel pagare le tasse, fino a un massimo di 14 giorni.

Dato che la sanzione per non aver pagato è al 30% si pagherà con ravvedimento sprint lo 0,2% per ogni giorno di ritardo.

La seconda modalità è il ravvedimento breve. Tale ravvedimento per Imu, acconto Irpef, Irap e Ires, per esempio, comporta il pagamento di un decimo del minimo, quindi il 3%, per ogni giorno dal quindicesimo al trentesimo di ritardo, più gli interessi calcolati al tasso legale. Abbiamo infine la possibilità di pagare in ritardo Imu, cedolare secca e altre tasse con il ravvedimento lungo. In questo caso si paga un ottavo del minimo ovvero il 3,75%, per ritardi oltre i 30 giorni entro i termini di presentazione della dichiarazione relativa all'anno della violazione della scadenza.

Quindi per pagare in ritardo l'acconto Irpef, Irap, Ires ma anche Imu, cedolare secca, Ivie, Iva e via dicendo, i contribuenti hanno a disposizione tali tipologie di ravvedimento. Ovviamente per ogni tassa va calcolato il ritardo in base alla scadenza ufficiale, quindi, a titolo di esempio, per i secondi acconti di dicembre 2013 (esclusi quelli per soggetti Ires prorogati al 10) e la cedolare secca, si dovrà iniziare a calcolare il ritardo a partire dal 2 dicembre.