La tanto attesa Legge di stabilità ha finalmente trovato l’approvazione definitiva da parte della Camera, ma nonostante la ratifica ufficiale restano ancora in piedi alcuni nodi connessi a Iuc 2014, Imu, Tari, Tasi e Mini-Imu: esaminiamoli in dettaglio, facendo anche una previsione sulle possibili soluzioni future.

Iuc 2014, Imu, Tari, Tasi e Mini-Imu: problemi e criticità da risolvere

La nuova tassa sugli immobili, l’Iuc, entrerà ufficialmente in vigore a partire dal primo gennaio 2014, ma probabilmente ancor prima cambierà volto attraverso all’attuazione di alcuni decreti correttivi ad hoc.



La Iuc accorpa Imu, Tari e Tasi, e non solo andrà modificata nel complesso ma anche nelle singole componenti, a cominciare dalla Tasi stessa: l’imposta prevede infatti un’aliquota allo 0,1% ed i Comuni recano facoltà di incrementarla nel 2014 fino allo 0,25%. In alternativa potranno optare per riduzioni, azzeramenti o inserimento di detrazioni, ma quest’ultima via resta inattuabile per via del fatto che la manovra non prevede stanziamenti statali che coprano tali detrazioni.



Il Presidente dell’Anci Piero Fassino ha sinteticamente ma efficacemente esposto i due problemi che scaturiscono da una simile situazione: ‘La previsione dell’aliquota massima della Tasi del 2,5 per mille sulla prima casa dimezzerà il gettito sulla stessa rispetto all’era-Imu. Questa riduzione non è neanche attenuata dal prelievo sulle seconde abitazioni, considerato che la Camera ha confermato l’aliquota già vigente del 10,6 per mille’.



A ciò bisogna aggiungere che la messa a disposizione di 500 milioni di euro per le detrazioni copre appena il 50% del valore di quelle già adottate nel precedente regime (quando si toccò quota 1 miliardo ed oltre), ecco che la cosa determinerà un doppio problema. ‘Ai Comuni - ha proseguito Fassino (il testo integrale dell’intervista è visionabile su pmi.it) - vanno meno risorse e ai cittadini delle fasce deboli meno detrazioni’. In definitiva urge un intervento del governo.



Una delle ipotesi allo studio sarebbe quella di aumentare la forbice dell’aliquota Tasi portandola allo 0,35%, cosa che garantirebbe 1,3 miliardi circa di gettito in più per gli enti locali. A riguardo ancora nulla è comunque deciso.



I problemi riguardano anche la Mini-Imu, ovvero il 40% della differenza tra le aliquote previste dalla Legge e quelle invece oggetto di applicazione dal Comune di residenza: il limite per versarla è il 24 gennaio 2014, ma non si escludono decreti correttivi che vengano approvati nel frattempo e che prevedano una rimodulazione del tributo.



Quel che è certo che i cittadini che speravano di salutare l’Imu col tramonto del 2013 resteranno delusi; bisognerà infatti avere a che fare con una coda necessaria nel 2014 e in più ci sarà da prendere le misure alla nuova Iuc, che ancora prima di entrare ufficialmente in vigore necessita già di correttivi. A completare il quadro il fatto che stando alle prime stime, il nuovo assetto fiscale - per quel che riguarda il prelievo sugli immobili - sarà più oneroso per i cittadini rispetto a quando a era in vigore la sola Imu e non si parlava ancora di Iuc.



L’auspicio tuttavia è che il 2014 porti con se un po’ di chiarezza in più (di questi tempi, non guasterebbe) e consenta la risoluzione dei tanti nodi che Governo e Parlamento sono stati chiamati ad affrontare in questo fine 2013: amnistia e indulto (il dl emergenza carceri è stato solo il primo passo) e riforma delle legge elettorale in primis, con la possibilità che si ritorni al Mattarellum.