Continua a generare caos e confusione nei contribuenti il decreto 133 col quale il governo ha riformato l'istituto dell'Imu; il 16 dicembre 2013 scadrà il termine per versare la rata di saldo Imu 2013 per seconde case, terreni e capannoni, il 16 gennaio 2014 scadrà invece il termine per versare la cosiddetta mini - Imu, mentre più in là si avrà a vche fare con l' Iuc, l’Imposta unica comunale che accorpa l’Imu e le due componenti su servizi comunali e rifiuti (la Tari e la Tasi). Per effetto delle nuove diposizioni, quella che è venuta a crearsi è una vera e propria giungla di aliquote, cerchiamo allora di fare chiarezza riguardo al calcolo che è necessario compiere per ottenere l’esatto importo che si è chiamati a versare per ciascun tributo dovuto.



Calcolo Imu 2013-2014, ecco il procedimento col quale ottenere l’importo esatto

Nonostante sia stato abolita la seconda rata dell’Imu per le abitazioni principali, per quel che riguarda i Comuni che nel 2012 hanno alzato l’aliquota base del 4 per mille confermando il rincaro per il 2013 e per le amministrazioni comunali che hanno invece dato corso al rincaro soltanto nel 2013, saranno i cittadini a farsi carico del 40% della differenza tra l’aliquota prevista dalla legge (4 per mille del valore catastale) e l’aliquota invece deliberata dal Comune di residenza (che comunque aveva facoltà di innalzarla fino al tetto limite del 6 per mille). Ma come determinare il calcolo esatto di quella che è stata definita una mini-Imu?

Lo illustriamo in quattro passaggi:

  • determinare l’importo dell’Imu dovuta sulla base dell’aliquota di legge (ovvero 4 per mille) applicando alla rendita catastale rivalutata del 5% il moltiplicatore pari a 160 (al netto delle detrazioni per figlio se spettanti);



  • calcolare l’importo dell’Imu dovuta sulla base dell’aliquota stabilita dal Comune di residenza;



  • sottrarre dalla somma calcolata al secondo punto l’importo determinato in seguito al calcolo riportato nel punto 1;



  • calcolare il 40% dell’importo ottenuto al terzo punto.

La cifra così ottenuta andrà versata entro il 16 gennaio; secondo le ultime cifre, sarebbero circa 5340 i Comuni che hanno innalzato l’aliquota base dal 4 al 6 per mille.



Imu 2013 seconde case, 16 dicembre il termine ultimo per il saldo: scongiurato il rischio maxi-rincaro

Lunedì 16 dicembre scade il termine ultimo per i proprietari di seconde case chiamati a saldare l'Imu dovuta nel 2013; dato che i Comuni hanno un’ampia discrezionalità sulla modulazione del tributo - per gli immobili diversi dall’abitazione principale si può andare dallo 0,46% all’1,06% - non è sempre facile sapersi muovere agevolmente.



I Comuni recavano in particolare facoltà di innalzare le aliquote per il 2013 deliberandone l’esatto ammontare entro il 30 novembre scorso; stando alle ultime stime però, pare che siano decisamente pochi i Comuni che hanno sfruttato questa possibilità dato che l’aliquota base prevista dalla legge era già stata oggetto di rincari a partire dal 2012. In definitiva il rischio maxi-rincaro è scongiurato.

Iuc 2014, si resta in attesa del transito della Legga di Stabilità alla Camera

Come noto, la Legga di Stabilità ha introdotto l’Iuc, la nuova Imposta unica comunale, che per effetto della stessa Legge non potrà incidere oltre il 10,6 per mille; tale livello è però stato già toccato in molti Comuni per effetto del prelievo Imu agganciato alle seconde case, ecco che ci si attende quanto meno indicazioni più precise dal nuovo assetto che assumerà la Legge di Stabilità dopo la discussione alla Camera.

Imu 2013, calcolo saldo e compilazione modello F24: il sito amministrazioni comunali.it pubblica un' app

Nel frattempo il sito amministrazionicomunali.it ha pubblicato un form, una sorta di app che consente di effettuare il calcolo dell’Imu che scade lunedì 16 dicembre. La pagina appare molto interessante e graficamente intuitiva, utilizzandola si verrà guidati nella compilazione del modello e nel calcolo dell’imposta. Il software offre anche la possibilità di stampare il modello F24 che andrà presentato per il pagamento.



Il momento per il Governo non è di quelli più semplici; la crisi di governo appena scongiurata (Letta ieri ha ricevuto la fiducia in Parlamento) costituisce di certo un viatico positivo, ma lo sciopero generale indetto dal Movimento dei forconi che minaccia di proseguire con la protesta ad oltranza (a causa della fiducia stessa) rischia di paralizzare il paese. A complicare le cose il fatto che sia necessario anche lavorare alla riforma elettorale e risolvere la questione indulto, oltre ovviamente a porre un freno al caos Imu. Insomma i temi caldi sono tanti e il tempo stringe: adesso il governo Letta è chiamato alla prova del nove.