Con il 2014 per gli italiani la birra sarà sempre bella fresca e gustosa, ma nello stesso tempo sarà anche più amara. Questo perché tra gli aumenti delle tasse, che vanno a pesare sui consumi, c'è anche quello sulla birra attraverso l'aumento delle accise.

L'Assobirra, nettamente contraria a tale aumento della pressione fiscale, fa presente come nel nostro Paese siano oltre 35 milioni di consumatori di birra a fronte di un prodotto che inesorabilmente dal 2014 sarà più caro se non sarà bloccato l'aumento delle accise.

Il rischio è che, a fronte del prezzo pagato per una birra, per ogni due sorsi uno vada al Fisco.

Ed allora attraverso la campagna "Salva la tua Birra", anche con il sito omonimo, l'Associazione dei produttori della Birra e del Malto sta portando avanti una campagna di informazione su quello che accadrà sui prezzi della birra.

In controvalore per le casse dello Stato l'aumento delle accise sulla birra vale all'incirca 170 milioni di euro che potrebbero essere reperiti seguendo altre strade, per esempio tagliando la spesa pubblica. In accordo con un sondaggio realizzato con il centro studi Casmef dell'Università Luiss Guido Carli di Roma, l'aumento delle accise equivale all'eliminazione dei fondi all'editoria politica e del finanziamento pubblico ai partiti.

Così come per reperire 162 milioni di euro basterebbe tagliare del 6% le spese per il funzionamento della Presidenza del Consiglio, della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Uno sforzo troppo grande?