Negli ultimi anni è stato diffuso l'aumento da parte di Comuni e Regioni delle addizionali Irpef. Con la conseguenza di andare a creare delle distorsioni territoriali profonde e delle alterazioni nel comportamento dei contribuenti.



Questo è quanto, tra l'altro, ha messo in evidenza la Confesercenti con uno studio effettuato sulle Pensioni con particolare riferimento al peso fiscale. Ebbene, dal Rapporto dell'Associazione degli esercenti è emerso che sui redditi da lavoro e su quelli da pensione, nel confronto, oltre ad un eccessivo prelievo ci sono anche delle evidenti iniquità.





In pratica i pensionati con un'età al di sotto dei 75 anni in Italia fruiscono mediamente di detrazioni di imposta che sono inferiori rispetto ai contribuenti con reddito da lavoro dipendente. Questa disparità, secondo la Confesercenti, è anche frutto del fatto che, a differenza della maggioranza dei Paesi europei, sugli importi di pensione in Italia non vengono applicati i meccanismi delle deduzioni fiscali maggiorate.

Rispetto ai pensionati europei, la Confesercenti con delle simulazioni ha ricavato dei dati che sono lampanti. Nel dettaglio, in Italia i pensionati pagano il 20,73% di imposte rispetto ad una percentuale che in Spagna è di appena il 9,5%.

Ragion per cui, nell'attesa di mettere a punto delle riforme strutturali che permettano un calo del peso fiscale, secondo la Confesercenti si dovrebbero almeno equiparare subito le detrazioni fiscali sulle pensioni a quelle applicate sui redditi da lavoro dipendente.