La Commissione Tributaria Centrale, con sentenza di ieri, ha annullato gli accertamenti fiscali eseguiti alla Società Calcio Napoli sul finire degli anni 80 e di conseguenza per i suoi tesserati, fra cui l'inarrivabile Diego Armando Maradona, che per il tramite delle sue gesta sportive ha fatto sognare un popolo intero, facendoci vincere due scudetti.

Da buon scorpione, Diego Maradona è stato geniale nel vivere il calcio alla sua maniera, ed è stato forse travolto dall'immenso affetto di una città non facile come Napoli, ma è bello ricordare il Maradona calciatore ed il suo gol del secolo all'Inghilterra nel Mondiale del 1986, un assoluto capolavoro.

L'Avvocato Pisani, fautore del movimento Anti Equitalia, ha permesso con i suoi ricorsi, la vittoria di Maradona contro il Fisco facendo annullare una pretesa di 40 milioni di euro per pendenze pregresse relative agli anni 1984/1991.

La sentenza è stata scritta in relazione al condono tombale al quale ha aderito il Calcio Napoli che di fatto aveva eseguito sia per la Società che per i suoi calciatori, quindi annullando di fatto la pretesa del Fisco seguita ad un accertamento sui redditi del calciatore, che avevano portato alla pretesa di circa 60 miliardi delle vecchie lire per redditi non dichiarati dal 1985 al 1991.

Ciò aveva fatto scaturire una battaglia senza esclusioni di colpi fra le parti, arrivando al pignoramento di compensi di Maradona per la partecipazione al programma "Ballando con le stelle" ed al pignoramento di orologi ed orecchini, oltre al pericolo per Maradona, di mettere piede in Italia.

C'è da dire che Maradona aveva proposto una transazione all'Agenzia delle Entrate, ottenendo un rifiuto. Ora la sentenza annulla tutto ed addirittura Diego è pronto ad avviare una causa contro l'Agenzia delle Entrate per danni patrimoniali e d'immagine.