In Inghilterrasuccede anche questo. Accade che in finale di Coppa di Lega, ribattezzata permotivi di sponsor Capital One Cup, si confrontino due squadre che nessuno avevapronosticato come possibili finaliste. Vero che la Coppa di Lega non è ilmassimo trofeo nazionale: non è la Premiership né tantomeno la FA Cup. Vero chele squadre più blasonate, solitamente mettono in campo le seconde o addiritturale terze linee. E' anche vero però, che, in qualità di competizione nazionale,è sempre una "coppa" che conta e soprattutto che dà accesso all'Europa League.E scusate se è poco.

Or dunque,succede ciò che non ti aspetti. A contendersi il titolo, domenica 24 febbraio, nella magnifica cornice di Wembley e di fronte a oltre 80.000 spettatori, sonostate lo Swansea (squadra gallese allenata da Michael Laudrup che milita nellaPremiership) e, udite udite, il Bradford City, compagine della quarta categoriainglese, emblema di una delle zone del Paese che più hanno risentito dellacrisi economica di questi ultimi anni. Per entrambe, la possibilità di entrare nella storia.

ll Bradford, èstata l'autentica rivelazione del torneo, soprattutto perché, per arrivare infinale, ha dovuto eliminare ben tre squadre che militano nella massima serieinglese: innanzitutto il Wigan, poi la vittoria capolavoro ai rigori contro l'Arsenal einfine l'Aston Villa, mandato a casa con la coda tra le gambe.

Una interacittadina in delirio.

Dall'altra parte,per lo Swansea, prima squadra gallese a militare nella massima divisioneinglese, l'opportunità più unica che rara di mettere in bacheca il primo trofeodella sua storia, nell'anno del centenario della nascita.

Lo spettacolomaggiore si è visto sugli spalti, dove entrambe le tifoserie, rincorrevano unsogno.

Sul campo, non c'è stata partita. Troppa la differenza di valori sul rettangolo di gioco e lo Swansea, ha surclassato con un severo 5-0 i meno quotati avversari.I cigni hanno avuto la meglio sui galletti.

Come ha detto neigiorni precedenti la finale, l'allenatore dello Swansea, Michael Laudrup, "questafinale rappresenta la magia del calcio e deve essere da stimolo e da esempioper tutte quelle squadre che giocano nelle serie minori.

Anche ciò che sembraimpossibile, alle volte può diventare realtà".

Già. La favoladel brutto anatroccolo non si è avverata, ma il cigno ha potuto mettere in attola sua prima danza. Anche questo è il calcio. Soprattutto questo è il calcio.