Una diagnosi rapida e indolore permette di scoprire con certezza se si è celiaci: in questo modo è possibile modificare la propria dieta senza traumi e vivere serenamente assieme alla celiachia. Una cura per questa malattia autoimmune non è ancora stata trovata, e l'unico rimedio per non avere reazioni allergiche fastidiose e pericolose, rimane quello di evitare cibi contenenti glutine.



Sembra che le persone intolleranti al glutine siano in aumento, una statistica dice che sono almeno l'1% della popolazione europea. Oltre al glutine, l'intolleranza più frequente è quella al lattosio, tuttavia questi problemi alimentari sono poco conosciuti, perché le persone non fanno le analisi e non sanno a che cosa siano allergiche.





Adesso, riguardo alla celiachia, le cose stanno cambiando. Alcuni ricercatori dell'ospedale Gaslini di Genova hanno notato che nel sangue di alcuni bambini era presente la proteina Vp7 del rotarivirus: nel 10% dei casi i bambini hanno sviluppato da adulti la celiachia. Questa scoperta consente di sapere chi può essere potenzialmente predisposto all'intolleranza al glutine, in modo da essere preparati e adottare le misure di sicurezza necessarie per evitare reazioni allergiche. La percentuale è del 10%, quindi abbastanza elevata, per cui l'esame dovrebbe entrare di routine nelle nursery del futuro, si spera prossimo.



L'unica cura contro la celiachia al momento rimane la dieta, con alcuni cibi forniti gratuitamente dal SSN e corsi informativi per produttori di articoli alimentari e ristoratori.

La presenza o meno di glutine è segnalata su quasi tutte le confezioni di cibi, però non è così nei ristoranti e nelle paninoteche. Il problema diventa grave quando una persona è inconsapevole di essere allergica al glutine e mangia tutto indiscriminatamente, ecco perché è importante una diagnosi precoce.

A dicembre 2013 il ministro Beatrice Lorenzin ha consegnato una relazione in Parlamento nella quale è scritto che al momento attuale delle cose per la celiachia non esiste una terapia farmacologica. Quindi è indispensabile la dieta, ma soprattutto la prevenzione; con la scoperta della proteina Vp7 è stato fatto un importante passo in avanti.