Per chi vuole abbandonare l'alimentazione basata sulla carne, uno dei dubbi principali è come recuperare le proteine. Di seguito vi forniamo qualche alternativa.

Il cece: Pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae, i semi di questa pianta sono i ceci, legumi ampiamente usati nell'alimentazione umana che rappresentano un'ottima fonte proteica. Il nome deriva dal latino cicer, ed è noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso. La sua produzione è la terza al mondo, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan.

In Italia la coltivazione non è molto diffusa a causa delle basse rese e della scarsa richiesta; viene consumato principalmente nelle regioni meridionali insieme con la pasta e in Liguria, dove piatti tipici a base di ceci sono la farinata e la panissa.

La fava: ha un bacello largo e più o meno lungo a sezione circolare od ovale e contiene da 4 a 9 semi, i più voluminosi di tutte le leguminose. Carnosi e di colore verde chiaro allo stato immaturo, sviluppano alla maturità un tegumento spesso e duro di colore da bruno-rosso a bianco-verde, e assumono una forma ovale e appiattita. La coltivazione è diffusa in tutte le regioni del Sud Italia, con semina autunnale e raccolta a inizio primavera.

150 grammi di fave forniscono circa 10 grammi di fibre, pari a un terzo della quantità giornaliera raccomandata e sono anche ricche di vitamina B. Tra i romani le fave ebbero un grande successo, tanto che venivano mangiate anche crude assieme al bacello quando erano particolarmente tenere.

Il farro: Nome comune usato per tre differenti specie, rappresenta il più antico tipo di frumento coltivato, utilizzato dall'uomo come nutrimento fin dal neolitico.

Povero di grassi, ricco di fibre, di vitamine e di sali minerali, sazia e non fa ingrassare. Tra i frumenti è senza dubbio tra i meno calorici: 100 grammi apportano circa 340 kcal; e contiene l'aminoacido essenziale metionina, carente in quasi tutti gli altri cereali. Apporta buone quantità di vitamina B e anche proteine, che, pur essendo di scarsa qualità biologica possono, se unite a quelle dei legumi, danno origine a una miscela proteica di valore biologico pari a quella delle proteine animali.