Macabraidea proveniente dagli Usa, e precisamente dall'economista premioNobel Gary Becker,che prevede la venditadei reni in un mercato regolare conprezzi fissati dalle autorità pubbliche.

Ilsistema può essere applicato anche ad altri trapianti, con pagamentianche a chi decide di cedere i propri organi dopo la morte. Ottimometodo per sbarcare il lunario o unico modo per aumentare ladisponibilità degli organi?

GaryBecker è un economista statunitense che vinse il premioNobel nel 1992 per "averesteso il dominio dell'analisi microeconomica a un ampio raggio dicomportamenti e interazioni umane, incluso il comportamento nonlegato al mercato" (come si legge su Wikipedia) dimostrando quindi come le leggi di mercato siapplicano anche nella vita quotidiana in diversi campi.

Laproposta

L'editorialesul Wall Street Journal, in collaborazione con il suo collegaargentino Julio Elias, riporta che l'attesa per i trapianti è oggidi 4-5 anni, il doppio di 10 anni fa. A loro dire nessun metodo dioggi è in grado di eliminare questa carenza di organi, pagare idonatori sta a significare ridurre la lista di attesa. La proposta èdi offrire circa 11 mila euro per un rene in modo da non incideremolto sul costo del trapianto. "La presunta immoralità di un mercatodegli organi andrebbeconfrontata con la possibilità di evitare la morte dei pazienti inlista d'attesa", cita l'Ansa.

Ognunodice la sua

Ovviamentela notizia scatena una serie di reazioni. Qualcuno non èd'accordo, come ad esempio Alessandro Nanni Costa, presidente delCentro Nazionale Trapianti, che ricorda i principi sul quale ilcentro si basa e cioè che la donazione degli organi deve essere unatto libero e gratuito.

Per qualunque etica il corpo umano nondovrebbe mai essere venduto. Costa sottolinea la pericolosità diquesto possibile mercato, asserendo che chi vende i propri organi lofa soprattutto per necessità e potrebbero nascere proprio cosìeventuali problemi di Salute.

Ilvicepresidente del Comitato nazionale di bioetica, Lorenzo D'Avack,definisce inaccettabile la proposta, nel timore che così facendo sipossano avvantaggiare le categorie più forti sfruttando le piùdeboli.

Di certo nessun ricco metterebbe in vendita un rene.

Perrimanere nel rispetto di alcuni principi etici bisogna pagare unprezzo, altrimenti qualsiasi cosa sarebbe ammessa al fine di potermigliorare le situazioni.

Inrealtà il mercato dei reni è un mercato molto diffuso esistente eillegale, specialmente in Asia e in Sud America. Portando questapratica in linea con la legge si potrebbe avere un maggiore controlloin tutta sicurezza.