Le novità introdotte con la c.d. Legge Balduzzi n. 189 del 2012 nella Sanità sono al vaglio per l'applicazione non pochi problemi di effettiva realizzazione. Il cambiamento dovrebbe essere introdotto con un documento in via di emanazione che rimodulerà in questo ambito la sanità pubblica.



Ad occuparsi della nuova normativa e dell’innovazione prevista è il comitato di settore Regione-Sanità, e, proprio sulla realizzazione del documento che trasformi in realtà pratica la legge, stanno convergendo le attività.



Il cambiamento più importante riguarda proprio il medico di famiglia, col nuovo sistema non esisterà infatti un singolo medico di famiglia ma è prevista un’aggregazione in strutture funzionali territoriali o in unità complesse di cure primarie a cui dovranno aderire i medici condotti.





E’ inoltre previsto l’obbligo di adesione dei medici all’assetto regionale e l’istituzione del ruolo unico; infine si beneficerà dell’assistenza primaria e della guardia medica solo dopo che si è stati inseriti in una graduatoria unica, stilata dalle Regioni.



Tanta burocrazia che cambierà in meglio o in peggio il sistema. I dubbi sul funzionamento del nuovo sistema sono leciti, come solitamente accade nel nostro paese, data l'incapacità della struttura amministrativa di rendere tutto veloce nonostante nella sanità a livello amministrativo il personale non sembra mancare. Ma funzionerà? A tutt’oggi la riforma non sembra aver avuto una realizzazione pratica e se ne discute ancora.



Premesso ciò, l’idea non è male e gli obiettivi della misura sono finalizzati a realizzare una copertura sanitaria continua e giornaliera, 24 ore su 24, per sette giorni a settimana a disposizione dei pazienti, per le cure primarie.





Le Regioni ovviamente non sanno dove reperire i fondi per sviluppare queste nuove strutture, dato il sistema di ladrocini e sprechi che ha ridotto sul lastrico i bilanci della sanità.



Ma come viene accolta la novità dai medici? Molto male.



Le parole del Ministro Lorenzin al 68° congresso Fimmg tenutosi a Roma a riguardo cercano di placare gli animi: "Non è pensabile riformare il territorio senza partire da voi ...

Dovrete essere coinvolti anche voi nel prossimo Patto per la Salute, non possiamo più derogare ad una presa generale di responsabilità se si vuole preservare il nostro Ssn anche nei prossimi anni".



E sulla polemica del segreterio Fimmg, Giacomo Milillo, riguardo le Regioni, il ministro ha replicato che "la salute è una strategia nazionale".

"Bisogna trovare percorsi veloci - ha concluso - le leggi non possono impantanarsi per anni in sede di Conferenza Stato-Regioni.



Comunque sia, i medici sostengono, dando a riguardo precise opinioni a Cittadinanza attiva, che con uno stipendio più alto, per poter sostenere spese di segreteria e delegare compiti di semplice attività di prescrizione medica ordinaria ad una segretaria, e, con un minor numero di pazienti anche il medico di famiglia potrebbe fare una visita più precisa.



Ovviamente, sottolineano che, per poter fare ciò necessitano di aggiornamenti per essere più informati sulle novità di un settore in continua evoluzione. Ciò nonostante, rimane pur sempre una difficoltà intrinseca di sfiducia su una diagnosi fatta da un semplice medico condotto, anche se bravissimo, e, poi il primo soccorso potrebbe essere risolto dal medico generico non avendo tra l'altro gli strumenti per arrivare a conclusioni e cure idonee.



Lo scopo di snellire quanto meno le file interminabili che a volte portano a risvolti tragici in corsia, nei pronto soccorsi, potrà risolversi così?