Spesso la sola idea di mettere piede su un aereo provoca sudori freddi e respiro affannoso, tanto che viaggiare può diventare un vero e proprio incubo. Secondo gli ultimi studi, quasi il 54% degli italiani, ugualmente ripartiti tra uomini e donne, ha paura di volare. Il terrore del volo è considerato un disturbo d'ansia che, spesso, compare dopo un evento stressante: una relazione finita male, un licenziamento, una malattia.

L'ansia, tenuta sotto controllo nella vita quotidiana, esplode quando si sale in aereo perché ci si trova in un luogo chiuso, sospeso a 10.000 metri di altitudine, dove non c'è la possibilità di chiamare le persone care al telefono e ci si deve affidare ad altre persone, i piloti.

La paura di volare, infatti, nasce dall'impossibilità di tenere sotto controllo la situazione e può scatenare delle vere e proprie crisi di panico.

Fortunatamente, tuttavia, il disturbo si può curare o almeno tenere a bada. Nei momenti di panico il corpo si irrigidisce e il respiro si accorcia, peggiorando l'ansia iniziale. E' utile, in tal senso, mettere in atto alcune strategie finalizzate a spezzare il circolo vizioso. Innanzitutto occorre tenere presente che la fretta aumenta l'ansia, per tale motivo è meglio arrivare in aeroporto con un certo anticipo.

Qualora il panico compaia durante l'attesa dell'imbarco, è consigliato cercare una zona tranquilla e camminare all'indietro per 10 minuti; il senso sta nel fatto che concentrarsi per non cadere o urtare qualcuno a qualcosa, distoglie l'attenzione dalla paura che, via via, diminuisce.

Al momento del decollo, per regolarizzare il respiro è utile gonfiare l'addome: con una mano sul petto e l'altra sulla pancia si deve respirare profondamente, verificando che la mano sull'addome si alzi più di quella sul torace. Durante il volo, invece, per attenuare l'ansia si può fare un esercizio di visualizzazione: si immaginano tre ruote di un ingranaggio, la prima rappresenta le sensazioni che arrivano dall'esterno come il rumore dei motori, stimoli questi ultimi che innescano la seconda ruota, l'ansia;quando l'ansia prende il sopravvento si muove la terza ruota che è la sensazione di minaccia, per esempio l'aereo che precipita.

Per fermare l'ingranaggio basta immaginare le tre ruote che si separano diventando autonome e ripetersi frasi come "So che è normale avvertire fastidio in certi momenti del volo". In tal modo l'ingranaggio rallenta fino a fermarsi. Soltanto nei casi in cui l'ansia diventi ingestibile, invece, è opportuno chiedere aiuto agli assistenti di volo, che sono esperti nel fronteggiare le crisi di panico.