Continua la forte contestazione della sanità italiana sempre più incrisi con tagli pesanti e condizioni lavorative più complicate per laparalisi del turnover e del contratto. Dopo la serrata di ginecologi ed ortopedici, lunedi 22 luglio si fermerà tuttala sanità pubblica. Allo sciopero di quattro ore parteciperanno i 115.000 medicie veterinari legati al Servizio sanitario nazionale.

Rischiano quindi essere rimandate più di 500.000 visitespecialistiche e 30.000 interventi chirurgici programmati. Lunedì non sarannoeseguiti neanche migliaia di abbattimenti di animali e di conseguenza si profilaun giorno nero per i produttori di carne e tantomeno ci saranno ispezioni neimercati ittici e ortofrutticoli.

A risentirne saranno i cittadini che dovranno rimandare leoperazioni già programmate, tranne logicamente le emergenze che sarannogarantite, con grande dispiacere dei sindacati che mai avrebbero volutoproclamare questo sciopero ma sono stati costretti per evitare che la sanitàitaliana imploda su se stessa.

La ragione basilare dello sciopero è il contrattocongelato dal 2009 e il pericolo concreto che il Governo sembra voler prorogare fino al 2014 il blocco in vigore senza escludere altri rinvii futuri

Tra gli altrimotivi che hanno mosso il settore allo sciopero bisogna ricordare: l'assunzionedei precari e l'occupazione dei più giovani, il bisogno di una legge urgente sullaresponsabilità professionale (i tribunali sono intasati di cause contro imedici per presunti sbagli che quasi nella totalità dei casi vengono archiviatidai giudici) il recupero del dirittosindacale, l'avanzamento di carriera tolta dalle mani della Politica e ai tagli non sempreequi.

Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha tentato fino all'ultimo una mediazione ma non è riuscita nell'intento di scongiurare lo sciopero.