Il caso Geithner, ex tesoriere del governo americano, è stato scatenato dal suo libro di memorie 'Stress Test' in cui dichiara di aver ricevuto pressioni nell'autunno 2011 per far perdere il potere al premier Silvio Berlusconi. Il fatto non passa inosservato agli occhi della politica italiana provocando una grande spaccatura tra Forza Italia, che chiede a gran voce l'intervento del Parlamento con un'indagine, e l'Europa.

L'attacco di Silvio all'Europa

Silvio torna all'attacco proprio ora che in lotta per le Europee deciso a lottare con le unghie e con i denti per difendersi da questo, presunto, complotto senza precedenti.

Le parole dell'ex tesoriere americano mettono in risalto quanto sta avvenendo da tanti anni a questa parte. Lo stesso Berlusconi grida a gran voce di far parte di un Paese che da più di vent'anni ci ha reso vittime di ben quattro colpi di Stato, di far parte di un Paese in cui una notizia così clamorosa non entra a far parte delle prime pagine dei quotidiani, di un Paese da cui ormai non ci si può più aspettare granché, parole molto dure quelle dell'ex premier.

Non mancano gli attacchi diretti verso chi a suo dire voleva "colonizzare l'Italia", l'ex premier nomina la Merkel e Sarkozy accusandoli di aver "convocato una riunione che aveva una finalità di far sì che nel nostro paese fosse sospeso il potere del governo lasciandolo così in mano alla Troika".

Un Berlusconi che sospettava di essere vittima di un complotto. Alfano in primis, che insieme a Berlusconi prima della scissione ha vissuto quel triste periodo, sostiene le parole di Berlusconi, ricordando di come Berlusconi da tempo stia denunciando il fatto di essere vittima di ingiustizie dall'Italia e dall'estero. Le retoriche domande di Gasparri fanno riflettere.

L'uomo di Forza Italia si chiede se vi sia stato o meno un complotto europeo, se si difenda o meno, facendo così, la dignità del nostro Paese e se il silenzio del resto del mondo, alle rivelazioni, nasconda complicità.

Napolitano: "Non sapevo nulla"

Interviene all'interno del dibattito un pezzo da novanta del caso Geithner, il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che decise di mettere alla guida del Governo Mario Monti.

Napolitano assicura di non essere "a conoscenza di pressioni arrivate dal resto d'Europa". Riguardo alle dimissioni esecutive di Berlusconi precisa che il Governo "cadde per motivi di politica nazionale" e che le dimissioni del presidente Berlusconi il 12 novembre 2011, preannunciate già giorno 8, "sono state completamente volontarie".