Siamo alla resa dei conti si direbbe, arriva finalmente al pettine il nodo sulle Pensioni: importanti novità su scuola ed esodati si avranno nei prossimi giorni in vista delle due scadenze che metteranno finalmente il governo con le spalle alle al muro. Nel frattempo torna a parlare di riforma pensioni anche la Fornero, che senza recedere un passo, difende a spada tratta i provvedimenti che l'hanno resa protagonista.

Novità Pensioni 2014 su scuola e quota 96

La prima scadenza importante che porterà novità sulle Pensioni 2014 della scuola e i famosi quota 96 è quella del 10 aprile, data entro cui la risoluzione Saltamartini obbligherà il governo riferire su come reperire, prima della presentazione del Def 2014, le risorse necessarie a sanare la situazione pensioni 2014 scuola e quota 96.

Non solo pensioni scuola però: tale risoluzione rinnova l'intero comparto aprendo a ben 4.000 giovani precari e non.

Per sanare il problema delle pensioni scuola nel 2014 servirebbero 35 milioni di euro, 105 per il 2015, 101 milioni per il 2016, 94 per il 2017 e 82 per il 2018. Somme ingenti, di cui però l'enorme vuoto generato nel sistema pensionistico ha bisogno per non collassare su se stesso. Staremo a vedere quale sarà la replica del governo.



Novità Pensioni 2014 su esodati



L'altra scadenza prevista ad aprile su cui il governo verrà chiamato a rispondere è quella del 14 aprile, in cui verranno chiamate in causa le pensioni degli esodati: in tale giorno i lavori alla Camera prevedono la discussione del Testo Unico proposto dalla Commissione Lavoro.

Quello delle pensioni degli esodati nel 2014 è l'altro principale problema previdenziale di massima urgenza: come ricordato dal direttore generale Inps Mauro Nori, per sopperire al problema, sarebbero stati liquidate, nel 2014, le pensioni di esodati pari ad appena 38.716 lavoratori, contro gli oltre 153 mila ancora nel calderone.

Riforma Pensioni: la Fornero non cede alle polemiche

In tutto questo fermento c'è poi chi non cede alle polemiche e continua a difendere la riforma pensioni o riforma Fornero che, in parte o in toto, ha contribuito a generare tale caos: si tratta della Fornero stessa, che in una lettera a La Stampa ha affermato che chi vuole abolire la riforma del 2011 «ha il dovere di spiegare agli italiani come finanzierebbe i risparmi di spesa da esse derivanti già contabilizzati nei conti pubblici».

L'ex ministro ha aggiunto che si dovrebbe inoltre spiegare ai giovani «perché si deve cancellare una riforma che ha alleggerito il loro debito pensionistico» ripristinando di fatto una formula di calcolo che privilegia chi guadagna di più e che «fa pagare questo "regalo improprio" esattamente a quelle giovani generazioni che a parole si vogliono sempre proteggere».