Emergenza carceri, amnistia e indulto 2014: il ministro della Giustizia sale al Quirinale per fare il punto della situazione con il presidente della Repubblica.

Carceri, amnistia e indulto 2014: Napolitano riceve Orlando

Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha ricevuto oggi al Quirinale il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Lo ha fatto sapere in una nota l'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica. L'incontro tra il presidente della Repubblica e il Guardasigilli - che a quanto pare era in programma già da diversi giorni - è servito a Orlando e Napolitano per esaminare le proposte di legge in corso per far fronte all'emergenza carceri già affrontate in sede europea sia a Bruxelles che a Strasburgo.

Per risolvere il problema del sovraffollamento carceri in Italia, già sanzionato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo che impone di ristabilire condizioni umane e dignitose negli istituti penitenziari, il presidente della Repubblica ha chiesto con un messaggio alle Camere e con un intervento al Parlamento europeo l'approvazione di misure straordinarie di clemenza come amnistia e indulto.

Amnistia e indulto 2014: messaggio alle Camere di Napolitano

Anche una risoluzione approvata dalla Camera dei Deputati a margine dell'esame sul messaggio di Napolitano prevede la possibilità di concedere indulto e amnistia in attesa o insieme a riforme strutturali. Anche il ministro della Giustizia ha detto a Strasburgo - dove ha incontrato i vertici del Consiglio d'Europa e della Corte dei diritti dell'uomo - non ha escluso indulto e amnistia se non si dovesse risolvere il problema dell'affollamento carcerario entro maggio 2014 così come impone la sentenza Torreggiani.

Quattro ddl per amnistia e indulto sono in discussione in commissione Giustizia al Senato, dove si attende la presentazione di un testo di legge unificato sui provvedimenti di clemenza.

Intanto - dopo l'approvazione nei mesi scorsi del decreto svuotacarceri poi convertiti in legge - è stata già approvata ieri in via definitiva dalla Camera dei Deputati la legge con deleghe al governo su pene alternative, messa in prova ai lavori di pubblica utilità; mentre si resta in attesa di una nuova votazione al Senato della riforma della custodia cautelare che rende più stringenti i presupposti per la carcerazione preventiva.

Ma i tempi stringono, mentre le carceri scoppiano e lo Stato italiano continua a violare i diritti umani: l'Italia, infatti, nel 2013 è stata condannata dalla Corte di Strasburgo per violazioni dei diritti umani dei propri cittadini a pagare oltre 70 milioni di euro di indennizzi, la somma più consistente rispetto agli altri Paesi aderenti al Consiglio d'Europa. Tra i diritti umani violati quelli dei detenuti per i quali il Capo dello Stato chiede indulto e amnistia.

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