Il Comitato Nazionale dei Radicali si è riunito dall' 11 al 13 aprile 2014 per discutere alcuni dei temi da sempre più a cuore per l'intero gruppo. E come intuibile, tra gli argomenti presi in considerazione grande rilevanza è stata data alla lotta non violenta contro le disumane condizioni di vita delle carceri italiane, che ancora una volta pone l'accento sui provvedimenti di clemenza quali l'amnistia e l'indulto.

A riguardo si è deciso di rilanciare il Sayagraha, lo sciopero della fame in corso per evidenziare lo stato dei detenuti, al limite della sopportazione umana.

Sono circa 1500 le persone che prendono parte a questa forma di protesta, per lo più si tratta di detenuti e dei loro famigliari oltre che di numerosi esponenti radicali. Tra di essi spicca proprio la presenza della Segretaria Nazionale giunta al 46° giorno di sciopero ma che al momento non intende tirarsi indietro sulla delicata questione.

Come ricordato dal Comitato Nazionale dei Radicali mancano ormai solo 44 giorni alla scadenza del 28 maggio 2014, data imposta dalla Corte Europea per i diritti dell' Uomo entro la quale l'Italia dovrà tassativamente risolvere il dramma del sovraffollamento delle carceri e del trattamento degradante nei confronti dei detenuti all'interno dei 205 penitenziari della penisola.

Una situazione che non sembra aver trovato soluzione in seguito al cosiddetto "Svuotacarceri", approvato dal Parlamento di recente ma che, seppur porterà alla diminuzione dei numeri dei cittadini stipati nei penitenziari, resterà ancora molto lontano dal far rientrare il nostro Paese nei parametri imposti dalla Corte di Strasburgo.