Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito in merito ad Amnistia e Indulto 2014, con il ministro della giustizia Orlando ad esser stato protagonista oggi, 23 aprile 2014, di un’audizione tenutasi presso la Commissione Giustizia del Senato.



L’intervento del ministro Orlando era stato calendarizzato per oggi già da diverse settimane, un’audizione la sua estremamente attesa non solo per quanto riguarda Amnistia e Indulto 2014 e sovraffollamento carceri ma anche per quel che concerne riforma della giustizia e misure pro velocizzazione dei processi civili.

Cerchiamo allora di analizzare il tenore delle dichiarazioni rilasciate da Orlando.

Amnistia e Indulto 2014, Orlando dice no ai due provvedimenti e propone indennizzi economici e sconti di pena



Come accennato in apertura, si registrano importanti novità in tema di sovraffollamento carceri e Amnistia e Indulto 2014; ad aver toccato entrambi i temi il ministro Orlando, intervenuto nella giornata di oggi presso la Commissione Giustizia del Senato per dettare le linee programmatiche del proprio Dicastero.



Stando a quanto riportato sul quotidiano telematico del Ministero della Giustizia, Giustizia news online, sono quattro i punti fondamentali menzionati dal ministro Orlando a livello di programma: sovraffollamento delle carceri, arretrati della giustizia civile con riferimento al processo civile telematico, situazione del personale amministrativo e affinamento degli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata.



In merito alla prima criticità (l’unica sulla quale ci concentreremo per esigenze di spazio), Orlando non ha fatto cenno alla possibilità di dar corso ad Amnistia e Indulto 2014, sottolineando come si vada piuttosto vagliando l’ipotesi di erogare indennizzi economici e sconti di pensa ai detenuti, misure etichettate come ‘rimedi compensativi da circoscriversi in favore dei detenuti che abbiano già subito trattamenti inumani e degradanti ai sensi dell’art. 3 della Convenzione EDU'.



'Lo esige la Corte europea dei diritti dell’uomo e lo impongono le leggi internazionali che l’Italia ha liberamente assunto l’obbligo di rispettare’ ha concluso il guardasigilli.



La misura, già filtrata diverse settimane fa, sarebbe allo studio per allontanare la possibilità che l’Italia venga sanzionata e condannata a pagare dai vertici europei qualcosa come 100 milioni di euro l’anno per via delle disumane condizioni di detenzione cui sono stati costretti a far fronte migliaia di individui in questi anni (in numerosi penitenziari non sono in particolare stati assicurati i 3 metri quadrati di spazio individuati dalle Convenzioni internazionali come requisito standard minimo per non incorrere in una violazione dei diritti dei detenuti).



Ignorati Amnistia e Indulto 2014 (i due provvedimenti non sono mai stati menzionati), il ministro Orlando ha poi evidenziato i risultati sin qui raggiunti, sottolineando tuttavia come si tratti di meri punti di partenza: ‘Sono notevolmente diminuiti i flussi medi di ingresso, si sono significativamente ridotte le presenze di detenuti in attesa di primo giudizio (da oltre 21.000 alla data del 31 dicembre 2009 ai poco più di 10.000 in base ai dati di questo mese) ed è grandemente cresciuto il numero di detenuti ammessi a misure alternative (passando dai 12.455 alla data del 31.12.2009 ai 29.223 alla data del 31.12.2013). Trend apprezzabili ma non comparabili all’utilizzo delle pene alternative negli altri Paesi’.



Bisogna dunque sottolineare come nonostante un livello di emergenza sociale ormai elevatissimo, il governo continui ad opporre un deciso no in merito alla possibilità di dar corso ad Amnistia e Indulto 2014, preferendo vagliare soluzioni alternative quali l’erogazione di indennizzi economici da doversi corrispondere a ciascun detenuto per ogni giorno di detenzione in condizioni contrarie alle norme internazionali.



Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con la linea di pensiero esposta dal ministro Orlando? Esprimete il vostro parere commentando l’articolo qui sotto.