Il governo Renzi ha preso la prima decisione drastica di controtendenza anti-casta, taglio netto già dal 1° aprile degli stipendi dei manager, non è uno scherzo e riguarderà le società non quotate. Il tetto preso a riferimento come limite degli stipendi è la retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione.

Per le società quali Enel, Eni, Finmeccanica, Ferrovie, Poste e Cassa depositi e prestiti, non sono attualmente previsti limiti per le retribuzioni degli amministratori delegati di queste società che sono quelle quotate. I cittadini a cui sono stati richiesti così tanti sacrifici da tempo sono d'accordo per una sorta di adeguamento agli altri paesi di queste retribuzioni che non esistono sia in Europa che in America, anche laddove si sia in presenza di società gestite al meglio, non si raggiungono certo simili somme.

Nel decreto approvato sono state individuate tre classi stipendiali, utilizzando diversi parametri che riguardano:

- il valore della produzione,

- gli investimenti,

- il numero dei dipendenti.

La prima fascia comprende gli amministratori di società quali Anas, Invimit e Rai, il tetto stipendiali in queste società non deve essere superiore a 311.658,53 euro, di questa fascia fanno parte le società con una produzione superiore a un miliardo di euro, con investimenti oltre i 500 milioni di euro e di non meno di 500 dipendenti.

La seconda fascia prevede retribuzioni non oltre i 249.326,82 euro, riguarda società come Coni, Consap, Consip, Enav, Invitalia, Sogin ecc... con una produzione superiore a 100 milioni di euro, investimenti di almeno un milione e non meno di 500 dipendenti.

La terza fascia riguarda le società come Italia Lavoro, Istituto Luce e le retribuzioni non dovranno superare i 155.829,27 euro.

Un ridimensionamento epocale quello del governo Renzi, dopo anni e anni di sperpero e privilegi di casta finalmente ha messo la firma ad un decreto che è davvero una svolta. Non si tratta di una penalizzazione punitiva contro chi fa bene il proprio dovere, ma solo richiesta di sacrifici questa volta ha chi ha tanto per realizzare qualcosa per chi ha poco e non ha nulla.

Ultimamente nei quotidiani sono finiti molti stipendi dei dipendenti pubblici, ecco un quadro delle spettanze considerate di élite:

- i funzionari del corpo diplomatico 890 unità su 923 nel 2012 hanno percepito più di 80mila euro l'anno lordi.

- i prefetti, percepiscono 60mila euro lordi l'anno ma il 60% di questi supera gli 80mila euro,

- 117mila tra funzionari, i dirigenti o i semplici addetti guadagnano oltre 80mila euro lordi annui.

- i commissari e i presidenti delle Autority hanno stipendi al di sotto di quelli dei vertici della Pubblica amministrazione ma superano quella del capo dello Stato (239.181 euro lordi).

- del personale della Presidenza del Consiglio che guadagnano più di 40mila euro lordi l'anno, 488 su 2400 superano i 70mila euro l'anno, di cui 187 vigili del fuoco guadagnano più di 60 mila euro, per gli altri prevista una paga non superiore ai 2.200 euro netti.

Leggere questi articoli aumenta la rabbia dei cittadini che non hanno mai visto certe somme, ovviamente vorrebbero che la mannaia di Renzi passasse un pò da tutti, quello che per buon senso si può chiedere è in pratica solo un adeguamento alle medie europee.

Ma ci si chiede le pensioni d'oro e i privilegi dei passati governi, verranno mai colpiti da questi tagli? Son interventi necessari come necessari sono i prepensionamenti e misure per l'occupazione.