L'Italicum comincia ad avere le prime difficoltà, qualcuno sospetta che il governo di Matteo Renzi potrebbe cedere sulla riforma della legge elettorale. Probabilmente terrà duro, ma proprio nella serata del 6 marzo, alla prova delle dichiarazioni di intenzioni di voto, l'intervento della parlamentare Rosi Bindi è stato infuocato.

Al centro del dibattito il tema sulle preferenze bloccate e la parità di genere. Rosi Bindi si è detta perplessa, invitando l'intero gruppo ad una maggiore riflessione, in quanto una riforma della legge elettorale senza preferenze potrebbe spaccare del tutto il rapporto con l'elettorato.

Ha annunciato anche la possibilità di porre il suo veto qualora non passasse nemmeno l'emendamento sulla parità di genere (parità di candidati di sesso femminile e maschile).

Alla prova dei voti sull'emendamento che introduceva le preferenze (fino a due preferenze, purchè candidati di sesso diverso), l'aula si è espressa in modo negativo per 40 voti di scarto.

L'accordo Berlusconi - Renzi è salvo. La riforma sulla legge elettorale, in effetti, non doveva subire alcuna variazione, ma, secondo indiscrezioni di palazzo, doveva passare velocemente in aula ed essere approvata in tempi brevissimi. Tuttavia la situazione sembra molto diversa, le critiche non vengono mosse soltanto dal Movimento Cinque Stelle, da sempre contrario alla legge elettorale partorita da Renzi e Berlusconi nelle stanze del Nazareno.

Non è dato sapere quale possa essere l'evoluzione nei prossimi giorni, per adesso l'Italicum non ha subito variazioni.