A quanto pare il caso Crimea sta per creare un precedente pericoloso sul panorama internazionale. Due giorni fa, il referendum sull'indipendenza della Crimea ha ottenuto un plebiscito di voti. Il si alla secessione ha raccolto di fatto il 97% dei consensi. Adesso la Russia chiede il rispetto del risultato del referendum con conseguente richiesta di annessione della Crimea alla Confederazione Russa. La comunità internazionale però, si è schierata quasi unitamente (tranne la Cina che si è astenuta) nell'ultima assemblea dell'ONU dalla parte di Kiev, dicendo che il voto non è né leggittimo né regolare perchè è stato influenzato da pressioni anche militari messe in atto da Mosca.



Venti secessionisti in Veneto

Nonostate la comunità internazionale abbia condannato quanto successo in Crimea, il caso ha rinfocolato i venti secessionisti di casa nostra. Il giorno dopo la consultazione tenutasi in Crimea, il Governatore del Veneto Luca Zaia ha lanciato online un sondaggio che chiede l'indipendenza del Veneto dall'Italia. L'iniziativa del Presidente è stata chiamata "Plebiscito 2013", ed in un solo giorno il sondaggio ha raccolto ben 700.000 voti.

Il referendum durerà 5 giorni da domenica 16 fino a venerdi 21 marzo; oltre che alle procedure online si può aderire al referendum anche tramite i gazebo allestiti nelle piazze. Zaia dice che questo voto per l'indipendenza è dovuto alla pressione fiscale insostenibile che sta uccidendo tutte le imprese venete.

Inoltre il governatore ha anche attaccato Zenzi dicendo che è il solito democristiano che non crede nelle Regioni ma nel centrismo di Roma "ladrona" (come la definiscono i leghisti).

La storia ha dimostrato come nei periodi di crisi, i partiti che cavalcano i nazionalismi e le paure, riescono a trovare grande consenso nella gente che non trova punti di riferimento a cui aggrapparsi.

Certamente è stata la crisi del 1929 a dar vita poi al partito Nazista (che significa Nazional-socialista) e agli altri totalitarismi nati in Europa nel secolo scorso. Dividersi a mio parere non ci rafforza ma ci indebolisce. Come dice il grande Roberto Benigni: "questo Paese ha sempre vinto quando è rimasto unito, divisi si perde"; l'Italia è stata fatta dai nostri padri ed è nostro dovere difenderla e meritarla.